Accordo politiche attive per il lavoro


Accordo quadro in materia di politiche attive politiche attive per il lavoro raggiunto in Conferenza stato regioni il 30 Luglio 2015
Nel quadro dell’ampia riforma delle regole e del mercato del lavoro in fase avanzata di implementazione, il Governo e le Regioni italiane:
Valutata la fondamentale importanza di un forte rilancio delle politiche attive per il lavoro, attraverso il potenziamento della strumentazione ad esse finalizzata, il rafforzamento del loro collegamento con gli istituti di sostegno al reddito e con le attività di formazione per i lavoratori;
Considerate le modifiche che la riforma costituzionale in itinere potrà portare all’assetto attuale delle competenze istituzionali, prevedendo comunque un ruolo significativo nella gestione delle politiche attive per le Regioni, in quanto titolari delle competenze in materia di formazione professionale e di politiche per lo sviluppo.
concordano sull’esigenza che la fase di transizione dei prossimi anni venga gestita dal Governo nazionale e dalle Regioni italiane di comune accordo e in forte spirito di leale collaborazione:

A tal fine, il Governo nazionale e le Regioni italiane convengono che:
Spetterà al Governo, per iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, previa intesa con le Regioni, la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) in materia di politiche attive per il lavoro, validi per tutto il territorio nazionale;
Spetteranno alla istituenda Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) le funzioni di coordinamento su scala nazionale della rete degli enti attuatori delle politiche attive, di monitoraggio dell’efficacia delle stesse, di surroga in caso di malfunzionamento, e di sviluppo del sistema informativo unitario delle politiche attive.
Spetterà alle Regioni la gestione operativa delle politiche attive e la responsabilità delle articolazioni territoriali pubbliche (CPI) ad esse preposte.

Governo e Regioni si impegnano a:
garantire congiuntamente, per tutta la fase di transizione verso un diverso assetto delle competenze, la continuità di funzionamento dei Centri per l’Impiego, considerandoli l’infrastruttura pubblica indispensabile per lo sviluppo delle politiche attive. A tal fine saranno individuate le modalità più opportune perché il personale in essi impiegato possa continuare ad operare senza soluzioni di continuità, assicurandone il miglior rapporto funzionale con le Regioni medesime. In particolare il Governo e le Regioni si impegnano a reperire le risorse per i costi del personale a tempo indeterminato, nella proporzione di 2/3 a carico del governo e di 1/3 a carico delle Regioni.
definire congiuntamente un Piano Generale di raccordo delle azioni di politiche attive per il lavoro contenute nei Programmi Operativi Nazionale e Regionali della programmazione UE 2014/2020, al fine di potenziarne l’efficacia e le sinergie;
definire, in una cornice di indirizzo unitario, l’attuazione puntuale dei contenuti del presente accordo-quadro mediante la stipula di specifiche convenzioni tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e ciascuna Regione, con l’obiettivo di individuare linee di collaborazione che consentano di valorizzare le buone pratiche realizzate nei contesti regionali. Tali convenzioni potranno continuare ad essere lo strumento di regolazione della collaborazione interistituzionale anche a seguito del riassetto delle competenze in materia di politiche attive del lavoro.

Il presente accordo vale per le annualità 2015 e 2016 con l’impegno ad effettuare una verifica entro il 30 giugno 2016 per quanto riferibile all’annualità 2017.
Fonte: https://www.facebook.com/notes/gianfranco-simoncini/accordo-politiche-attive-per-il-lavoro/10155922228635217?fref=nf

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