Abbiamo chiesto una settimana di tempo per trovare un'intesa in Conferenza Stato-Regioni
(Regioni.it 2767 - 20/07/2015) Le Regioni “sono pronte a fare la loro parte implementando le risorse con fondi Por Fse, ma occorre che il governo aggiunga almeno altri 60 milioni, considerando che il solo costo del personale dei cpi ammonta a circa 215 mln di euro”. Così Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente della regione Toscana, Enrico Rossi. La Toscana ha il coordinamento delle materie che interessano le politiche per l'occupazione in Conferenza Regioni.
Quindi non bastano alle Regioni i 70 milioni previsti dal decreto legge sugli enti territoriali (78/2015) per finanziare i centri per l'impiego (Cpi).
Lo spiega a Labitalia
“Il problema - spiega Simoncini - non riguarda più solo il ministero del Lavoro, cui bisogna riconoscere lo sforzo notevole fatto per reperire queste risorse 'tampone' per il 2015. Ma il problema dei soldi tolti alle Province è un problema trasversale”.
Oltre ad aumentare le risorse, c'è anche bisogno di un'altra modifica al dl 78/15. "Il testo così com'è - dice Simoncini - prevede che i trasferimenti statali anticipati alle Regioni per il 2015 possano essere tolti o ridotti se non si stipula la convenzione con il ministero del Lavoro entro il 30 settembre. Noi chiediamo invece la modifica di questo comma, con un testo che dica che questi soldi possono essere tolti alle Regioni solo se non vengono usati per pagare i dipendenti dei Cpi”.
“Siamo disponibili, nell'ottica di una leale collaborazione istituzionale, a farci carico di una parte delle risorse per il personale dei cpi, ma deve anche essere chiaro - afferma Simoncini - che il personale passa alle Regioni, cosa che il decreto non specifica”.
E sull'operatività dei circa 550 centri per l'impiego c’è anche il problema “del rinnovo dei contratti del personale a tempo determinato, perché molti enti locali hanno sforato il Patto di stabilità e dunque non possono assumere personale a termine”.
Per questi motivi, spiega Simoncini, “abbiamo chiesto una settimana di tempo: per l'emendamento al dl 78, per trovare un'intesa in Conferenza Stato-Regioni e per trovare un'intesa politica forte che, nelle more della riforma dell'assetto amministrativo, definisca un percorso certo sui centri per l'impiego e sulle politiche del lavoro”.
C'è anche la questione delle competenze sulle politiche del lavoro e del rapporto con la futura Anpal, l'agenzia per l'occupazione prevista dal Jobs Act.
“Va bene l'Agenzia - spiega Simoncini - ma con un sistema di strutture regionali, di agenzie regionali, che sono quelle che gestiscono le risorse e gli strumenti attribuiti a livello centrale. All'Anpal spetteranno scelte macroeconomiche e ripartizioni, alle agenzie regionali l'attuazione delle politiche sul territorio”.
Intanto un emendamento del governo al dl Enti locali, depositato in commissione Bilancio al Senato, aumenta da 70 a 90 milioni annui la possibilità di partecipazione del ministero del Lavoro agli oneri di funzionamento dei servizi per l'impiego nelle Regioni per gli anni 2015-2016. |
Mentre sono in elaborazione e discussione, sia a livello Centrale che nel Parlamento Regionale, diverse proposte sul riassetto organizzativo dell'ente intermedio, noi lavoratori precari siamo allarmati e sempre più preoccupati dalla scarsa attenzione rivolta al problema dei dipendenti con contratti precari, che da anni assicurano l'erogazione di servizi strutturali nel settore lavoro.
Simoncini su tema personale e centri per l'impiego
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