Intervento di un collega precario al Convegno organizzato da CGIL, CISL e Uil. Proposte del Sindacato Confederale per qualificare politiche e servizi per il lavoro alla luce del decreto 150/15.

Lavoro. Proposte Cgil Cisl Uil per qualificare politiche e servizi per il lavoro. Riunita oggi per la prima volta la rete dei servizi

Roma, 30 marzo - Questa mattina a Roma, presso l'Auditorium di via Rieti, Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto un'iniziativa nazionale unitaria sulle politiche attive del lavoro dal titolo "Rete dei Servizi per il Lavoro: proposte del Sindacato Confederale per qualificare politiche e servizi per il lavoro alla luce del decreto 150/15".
"L'appuntamento di oggi è stato importante innanzitutto perché, grazie all'impulso dei sindacati confederali, si è di fatto riunita per la prima volta la Rete dei Servizi per il lavoro prevista dal decreto", sostengono i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Serena Sorrentino, Gigi Petteni e Guglielmo Loy. Infatti, oltre ai delegati e alle strutture territoriali delle organizzazioni sindacali, hanno partecipato il professor Maurizio Del Conte presidente ANPAL e Commissario di Italia Lavoro; il professor Stefano Sacchi, presidente ISFOL; il dottor Gianfranco Simoncini della Conferenza delle Regioni; il professor Marco Leonardi, consulente per la Presidenza del Consiglio dei Ministri; e il dottor Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro.
Nel corso del seminario Cgil, Cisl e Uil e i delegati hanno ribadito la necessità di investire sul tema delle politiche attive, e indicato le criticità registrate allo stato attuale sulla definizione del nuovo impianto legislativo. "Innanzitutto - sostengono Sorrentino, Petteni e Loy - occorre trovare una sede e una modalità di confronto, avviare un percorso di dialogo sociale che coinvolga tutti i soggetti della 'rete' per analizzare e affrontare la situazione che si va configurando e correggere in corso d'opera i nodi più problematici .
I sindacati sottolineano il ritardo del Governo in merito all'approntamento di tutti gli adempimenti legislativi previsti per l'entrata in funzione dell'ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.
"Riteniamo condivisibile - affermano poi Cgil, Cisl e Uil - che la gestione delle politiche attive per il lavoro risieda nelle responsabilità di un unico impianto pubblico e nazionale, ma c'è il rischio, da scongiurare, che l'organizzazione dei servizi e delle politiche a livello regionale e delle Province Autonome, da realizzarsi attraverso singole convenzioni tra ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le Regioni stesse, possa determinare un'eccessiva disomogeneità applicativa territoriale a causa di differenti risorse, strumenti e risultati".
"Vorremmo chiarezza sui temi delle risorse economiche e umane dell'ANPAL, il soggetto di Coordinamento della Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, e sulla sua mission". "La Rete - ricordano i segretari confederali - ingloba tra le altre istituzioni pubbliche ISFOL, l'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale impegnato nella ricerca sulla qualità del lavoro, e Italia Lavoro, che ha un ruolo di proposta e assistenza per i Centri per l'impiego in materia di Formazione". "È importante - continuano Sorrentino, Petteni e Loy - che la missione di questi due soggetti non venga snaturata, così come è fondamentale che il loro personale, sia i dipendenti che i collaboratori, sia tutelato nella continuità e nella stabilità del posto di lavoro e del loro livello di qualità professionale".
Particolare attenzione è stata rivolta ai lavoratori precari di Italia Lavoro, Isfol e Centri per l'impiego, che hanno vinto concorsi per essere assunti, da anni vivono in una situazione di equilibrio precario. "Situazione che va risolta una volta per tutte”.
"Siamo stati tra i primi a sostenere la necessità di intervenire sulle politiche attive in modo drastico, per cambiare il modello fallimentare sperimentato nel nostro Paese fino ad ora. "Ma ora il Governo può fare delle scelte e cambiare le cose, per questo chiediamo all'Esecutivo di avviare un confronto e di mettere mano alle risorse". "Per investire realmente sulle politiche attive e andare a sanare i troppi ritardi accumulati dall'Italia nel quadro europeo - concludono Sorrentino, Petteni e Loy - è indispensabile lo stanziamento di risorse aggiuntive, a partire dalla programmazione del DEF e dalla prossima legge di stabilità, in quanto non è pensabile un intervento a costo zero, come invece prevede il decreto legislativo 150/2015".

Iniziativa unitaria sulle Politiche Attive. 30 marzo '16 Auditorium di via Rieti n.13 Roma

CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO


Alle strutture
Al Coordinamento Nazionale del Mercato del Lavoro

Roma 16 marzo '15

La pesante inerzia del Governo in merito all'approntamento di tutti gli adempimenti legislativi previsti per l'entrata in funzione dell'ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, è divenuta insostenibile.
La nota “seconda gamba” di riforma del mercato del lavoro quella che avrebbe dovuto accompagnare le deleterie scelte in materia di politiche passive, nuovi ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, e nuova disciplina in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, è ad oggi solo cosa scritta.
Affinché ANPAL possa dirsi propriamente “in funzione” necessitano alcuni provvedimenti fondamentali, tra questi:
  • L'insediamento del Presidente Maurizio del Conte. Dopo il parere delle Commissioni parlamentari si è in attesa della registrazione da parte della C.d.C.;
  • L'approvazione definitiva dello Statuto e quindi a seguire del regolamento dell'Agenzia. Ad oggi questo ha avuto l'approvazione del Consiglio di Stato. Serve ora una conferma con un DPCM e poi la firma del Capo dello Stato;
  • La nomina del Direttore generale che ancora il CdM non ha fatto;
  • L'approvazione del Decreto, già inviato per il parere alle Commissioni parlamentari relativo alla gestione delle risorse economiche e umane, ovvero il trasferimento di risorse umane dal MLePS e ISFOL ad ANPAL
In proposito a tale decreto, l’art. 8 della sua bozza, “funzioni trasferite” lascia molti dubbi la precisazione secondo la quale, in base dell'articolo 9 del decreto legislativo Il.150/2015, restano attribuite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla direzione generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione, quasi tutti gli strumenti operativi inerenti la transizione Formazione-Lavoro e che questi non siano di conseguenza in capo ad AnpAL.
Desta inoltra preoccupazione l'applicazione di quanto ammesso dall'art.12 comma 4 del D.lgs. 150/15, “Organizzazione dei servizi per il lavoro e delle politiche attive del lavoro a livello regionale e delle Province Autonome”, vista la diversificazione che si è determinata negli esiti delle diverse convenzioni firmate in proposito tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regioni.
Per discutere di tutto questo, ivi compreso gli importanti temi delle risorse economiche e umane dell'ANPAL, delle agenzie territoriali dei Centri pubblici per l'Impiego, unitariamente abbiamo convocato un'iniziativa specifica per la giornata del 30 Marzo prossimo a Roma.