Simoncini, Toscana prima Regione a firmare convenzione con ministero

Simoncini, Toscana prima Regione a firmare convenzione con ministero
Si terrà la prossima settimana, a Firenze e presumibilmente il 5 novembre, la firma della convenzione tra Regione Toscana e Ministero del lavoro sulle politiche attive del lavoro. A firmare saranno il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "La Regione Toscana -spiega a Labitalia Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi- sarà la prima a firmare un accordo Stato-Regioni sulle competenze delle politiche attive del lavoro".
La Toscana, inoltre, è già pronta per garantire la continuità della gestione dei servizi per l'impiego (per ora di competenza provinciale), che, con il compimento delle riforme istituzionali, passeranno definitivamente alle regioni. "In questa fase transitoria -commenta Simoncini- c'era da garantire il personale dei servizi e la stessa efficienza dei centri per l'impiego. E questo l'abbiamo fatto mettendo a disposizione delle province, per il 2016, 15 mln di euro di fondi regionali. Serviranno a prorogare i contratti a tempo determinato e gli appalti che attualmente fanno funzionare i centri".
Le risorse regionali, a cui si aggiungeranno in seguito le risorse trasferite dallo Stato, serviranno ad assicurare continuità lavorativa "a circa 1.000 persone", ricorda Simoncini precisando che "circa 500 lavoratori di cui 90 a tempo determinato, sono dipendenti pubblici mentre altri 500 sono dipendenti delle aziende che hanno in appalto i servizi".
Dunque in Toscana le competenze dei centri per l'impiego passeranno dal 1° gennaio alla regione. Per fare questo "e in attesa di costruire l'Agenzia regionale del lavoro che sarà possibile solo con il compimento delle riforme istituzionali", spiega il consigliere Simoncini, "abbiamo costruito per la fase transitoria dei prossimi due anni, una struttura interna dedicata, una direzione Lavoro della Regione a cui afferiranno, con lo strumento del comando, i dipendenti delle Province”.
"Avremo un paio di anni in cui questo personale sarà gestito dalla regione per 'filiere verticali'. Vale a dire -spiega Simoncini- che non ci saranno più organizzazioni diverse da provincia a provincia, come accade oggi, ma ci sarà uniformità nella strutture. E questo è funzionale anche alla futura Agenzia regionale del lavoro".
Oltretutto, conclude Simoncini "il governatore Rossi ha già annunciato che la Toscana chiederà l'autonomia speciale in materia di politiche del lavoro".

Centri per l'impiego da gennaio alla Regione. Sarà garantita continuità ai servizi


FIRENZE - I centri per l'impiego passano alla Regione. Dopo l'approvazione ieri dello schema di convenzione con il Ministero (e valido per tutte le Regioni) proposto dal presidente Rossi, la Toscana è pronta a firmare il suo accordo e sarà, con ogni probabilità, la prima in Italia.
L'obiettivo rimane la creazione di un'agenzia regionale, proprio per legare assieme formazione e servizi per il lavoro.  Nella fase transitoria dei prossimi due anni, in attesa della conclusione del dibattito sulla riforma costituzionale e dell'autonomia speciale sui servizi per il lavoro, che la Toscana si è già detta pronta e interessata a richiedere, la scelta sarà però un'altra.
"Daremo vita – spiega l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – ad una struttura interna dedicata, con una sua direzione e l'assegnazione temporanea dei dipendenti delle Province". Infatti la normativa nazionale non prevede in questa fase la possibilità, che la Regione Toscana avrebbe invece voluto, di un passaggio diretto dei dipendenti delle Province alla Regione ma solo forme di utilizzo del personale.
I dipendenti interessati sono 416 lavoratori a tempo indeterminato. Per i 93 a tempo determinato e i circa cinquecento che lavorano per le aziende che hanno in appalto i servizi sono invece stati stanziati 15 milioni sufficienti a garantire il rinnovo dei contratti per tutto il 2016.   "In questo modo  - prosegue Bugli – saremo in grado di garantire continuità ai servizi e a chi ci lavora, che sono un migliaio di persone".  Il passaggio di gestione è atteso per i primi di gennaio.
Nel corso del 2016, poi, la Regione lavorerà comunque anche ad una gara per riunificare tutti gli attuali appalti, con un trattamento uguale e uniforme per tutti.  Una gara unica.
I prossimi passi e i contenuti della convenzione che la Toscana si appresta a firmare sono stati comunicati oggi alle organizzazioni sindacali, nel corso di un incontro convocato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze a cui ha partecipato anche il consigliere per le politiche per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini. Lunedì è previsto un secondo incontro con i rappresentanti istituzionali delle Province.

Fonte: http://www.toscana-notizie.it/-/centri-per-l-impiego-da-gennaio-alla-regione-sara-garantita-continuita-ai-servizi

Lettera dei Precari al Presidente Enrico Rossi

All’Attenzione Regione Toscana
Presidente Enrico Rossi

Gent.le Presidente,


La contattiamo a nome del Coordinamento precari dei servizi lavoro e formazione.
Abbiamo deciso di scriverle perché il 31/12/2015 scadono i contratti a tempo determinato dei precari che operano nelle province di Pistoia e Massa e nella Città metropolitana Firenze in tutto circa 100 persone.
Assistiamo ad uno stallo istituzionale riguardo il futuro dei Centri per l’Impiego e di tutti i lavoratori a tempo determinato e tempo indeterminato che ne fanno parte. L’ipotesi che si sta delineando utilizzando l’istituto dell’avvalimento è una soluzione per noi difficile da accettare in quanto espone tutto il personale a forte incertezza. L’avvalimento metterebbe i lavoratori precari in una situazione difficile poiché mette in pericolo i loro contratti considerato che le province non hanno più la titolarità delle funzioni relative al lavoro e forse la volontà di tenerli in carico non è cosi scontata. Senza parlare dei grossi problemi legati ai bilanci…..
Non vogliamo nemmeno prendere in considerazione, in questa fase di transizione, e ci rifiutiamo di credere che la regione Toscana possa valutare la possibilità di fare un appalto dove inserire i tempi determinati.
In questi anni abbiamo creduto alle rassicurazioni che in più occasioni Lei e i suoi assessori avete dato ai lavoratori e ai suoi rappresentanti sindacali, ma in questo momento ci sembrano parole lontane.
Le chiediamo quindi che la regione Toscana mantenga quanto dichiarato in termini di tutela dei posti di lavoro, tutela dei diritti e delle garanzie acquisite negli anni mediante reiterati contratti a tempo determinato al servizio del pubblico impiego. Ricordiamo che tutti precari della provincia di Pistoia e Massa e Città Metropolitana di Firenze sono in possesso dei requisiti previsti dalla L.125/2013 per ottenere la stabilizzazione, assunti con procedure pubbliche e concorsi e con un’anzianità di servizio in media di circa 10 anni.

Ci aspettiamo che la nostra regione dica chiaramente come intende gestire i Centri per l’Impiego ed il personale a tempo determinato impegnato nelle funzioni correlate.


Certi di un suo riscontro che vogliamo credere positivo,


porgiamo distinti saluti.

Trieste, assunti i precari del Centro per l’impiego

Lo Sportello del lavoro quando era in...
La Regione stabilizza 57 lavoratori a tempo determinato delle Province. A Trieste i primi 7 “ingressi” a novembre

TRIESTE Ci sono 11 dipendenti del Centro per l’impiego di Trieste tra i 57 precari che la giunta regionale ha deciso di stabilizzare dopo aver assorbito dalle Province, dall’1 luglio scorso, le funzioni in materia di lavoro. La delibera approvata nell’ultima seduta prevede nel dettaglio la copertura di 46 posti, di cui 41 di categoria D e 5 di categoria C, a partire dall’1 novembre, mentre i rimanenti 11 tempi determinati si trasformeranno in indeterminati entro fine 2017.
Tra i 46 che hanno già maturato i requisiti - essere entrati nella pubblica amministrazione avendo superato una procedura selettiva ad evidenza pubblica, avere avuto conseguentemente un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato della durata di almeno 36 mesi negli ultimi 5 anni e poter vantare, al momento del trasferimento delle funzioni, un periodo di lavoro di almeno 12 mesi nelle materie trasferite dalle Province -, ci sono 7 lavoratori triestini. Altri 4 sono inseriti nel gruppo di 11 che ci arriveranno nei prossimi mesi.
La decisione della giunta ha come premessa il contenuto della legge 13/2015 che istituisce l’Agenzia regionale per il lavoro, articolata in strutture territoriali che ricomprendono anche i Centri per l’impiego, e trasferisce i dipendenti di quegli uffici (oltre ai57 tempi determinati anche 194 assunti a tempo indeterminato) dalle Province alla Regione: il primo passo verso il superamento degli enti di area vasta, in tempi di Uti.
All’articolo 3, comma 4, della 13, si dispone in particolare che l’amministrazione Fvg subentra nei rapporti di lavoro del personale con contratto di lavoro a tempo determinato, un passaggio recepito a giugno con decreto della direzione generale. Il passaggio chiave è però al comma 5 della legge. Fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa di personale e di limiti assunzionali, la Regione «può attuare le procedure per la stabilizzazione del personale».
A chiedere di concretizzare quella facoltà è stata la direzione centrale Lavoro, tenuto conto «dell’imprescindibile necessità di assicurare l’erogazione dei servizi a favore di cittadini e imprese». Un’istanza accolta dalla giunta anche alla luce dell’attuale consistenza del personale di Palazzo (la dotazione organica, tra dirigenti e categorie, è di 2.851 persone), dei flussi programmati di cessazione nel triennio 2016-18 e, si legge in delibera, «della volontà di valorizzazione delle professionalità già acquisite e formate nelle amministrazioni provinciali». Insomma, si può inquadrare più di qualche precario con un contratto a tempo indeterminato. Di qui le procedure di stabilizzazione, in questa prima fase per 46 lavoratori.
L’unico obbligo, oltre al possesso dei requisiti, quello di presentare regolare domanda. «Un passaggio formale dato che non possiamo obbligare al contratto stabile chi non è intenzionato ad averlo», chiarisce il direttore generale Roberto Finardi. Nei prossimi giorni verrà emesso un bando che servirà a valutare il possesso di tutti i requisiti, ma la conta è già stata fatta: dall’1 novembre saranno stabilizzati 41 dipendenti di categoria D e 5 di categoria C.
In entrambe le categorie verrà formulata una graduatoria che esaurirà la sua validità con la copertura dei posti previsti a integrazione del Programma dei fabbisogni. Secondo l’assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti «si tratta di un organico assolutamente necessario a garantire la continuità dei numerosi servizi che caratterizzano le attività dell’Agenzia, che oltre alla gestione del collocamento, avviamento al lavoro e servizi per l’impiego, si fa carico delle politiche attive, della conciliazione e delle controversie di lavoro». «Siamo enormemente soddisfatti - commenta Massimo Bevilacqua (Cisl funzione pubblica) -. Solo una goccia nel mare del precariato, ma è un bell’inizio».