Quadro generale

Articolo del coordinamento precari Provincia di Firenze

In un quadro generale di smantellamento feroce del Mdl e in generale dello stato sociale e di crisi economica perdurante, i servizi pubblici per il lavoro e la formazione acquistano oggi, in senso formale ed in senso sostanziale, un ruolo sempre più incisivo, importante e strategico e di supporto orientativo in scenari sempre più difficili. Possiamo dire anche una funzione di ammortizzatore sociale.
Tali servizi, dovuti e previsti dalla copiosa normativa nazionale e regionale degli ultimi 10 anni (decreto 181/00-297/02 e legge regionale 32/02, e così via) hanno visto un aumento dell'afflusso ai servizi, già di per se copioso, di centinaia e centinaia di Cittadini; i numeri nelle varie Provincie parlano da se.
Di seguito un flash sulla provincia di Firenze:
TARGET UTENZA CPI:
età da 16 a over 65, disoccupati/inoccupati, in mobilità, precari/atipici, cigd, cigs, cigo, iscritti L.68/99, obbligo formativo apprendisti;
dati ad oggi 76872 iscritti sulla provincia;
dati sull'anno 23666 (movimentazioni);
dati presi dalla rilevazione ufficiale presenze degli utenti ai cpi su 8 giornate di apertura dal 3 al 17 gennaio 2011: 9867 UTENTI sui cpi provinciali.
Questi dati vanno a scontrarsi, più o meno in tutte le provincie, con problemi seri di strutturazione degli stessi servizi, problemi di strumenti, gestione, organizzazione e soprattutto risorse umane.
Sulla provincia di Firenze un terzo circa degli operatori di tali servizi dell'area lavoro e formazione è in condizioni di contratto a termine, in termini pratici precari, retribuiti attraverso il fondo sociale europeo, che svolgono di fatto un servizio strutturale e non aggiuntivo.
Così in tutte le provincie della toscana dove si calcolano a vario titolo centinaia di lavoratori precari qualificati che svolgono funzioni strutturali
ad oggi si prospetta l'uscita di scena, nel 2014 di decine di operatori con un prevedibile e profondo ridimensionamento di tutti i servizi:
1)OBBLIGO FORMATIVO
2)FORMAZIONE
3)SERVIZI AMMINISTRATIVI
4)POLITICHE ATTIVE LAVORO
5)INVIO SERVIZI SPECIALISTICI
6)APPRENDISTATO
7)COLLOCAMENTO MIRATO DISABILI
8)PRESELEZIONE E INCROCIO D/O LAVORO.
In un clima che vede una richiesta di servizi sempre più diffusa, pressante e circostanziata avanzata dai cittadini, ci chiediamo quale sia il reale intento delle istituzioni, mentre assistiamo di fatto ad un quotidiano depotenziamento dei servizi, ad una inarrestabile reale diminuzione del personale, ad un accentramento dei servizi precedentemente decentrati con chiusura dei centri per l'impiego, all'esternalizzazione di servizi fondamentali al mancato potenziamento strutturale dell'incrocio domanda offerta e marketing con le imprese, base fondante dei servizi.
LA FATALISTICA ASPETTATIVA E' CHE IL 2014, DI FATTO CELEBRI LA CHIUSURA O IL FORTE RIDIMENSIONAMENTO DEL SERVIZIO PUBBLICO.
"Porre al centro del sistema il cittadino e il disoccupato...." deve essere il punto di forza della riforma, abbiamo lavorato e lotteremo per questo e per il nostro posto di lavoro...

SOLDI PUBBLICI E TENDENZE “DI MERCATO”

Articolo del coordinamento precari Provincia di Firenze

Nell'attuale clima di austerity caratterizzata da un'azione governativa volta alla spending review cattura l'attenzione di come siano spese ingenti somme di denaro da parte delle pubbliche amministrazioni, e più precisamente dalla Provincia di Firenze, per progetti volti si nell'intento ad una finalità di pubblico utilizzo, ma in realtà per un tornaconto sostanzialmente privato. Ci stiamo riferendo al progetto APL (Agenzie Per il Lavoro) che ha come finalità l'incremento occupazionale tramite le agenzie interinali del territorio fiorentino di categorie di disoccupati in situazione di svantaggio (disoccupati di lunga durata, over 50, inoccupati, giovani occupati in maniera saltuaria).
 Ad oggi il progetto, che ha avuto un finanziamento iniziale di 300.000 € proveniente da risorse del Fondo Sociale Europeo, segna più di un anno di attività (da settembre 2011) ed è stato riprorogato anche per questo anno.
 Il suo funzionamento prevede un sorta di “premio” in denaro per le agenzie interinali ad ogni assunzione che riescono a fare. In sostanza si finanziano le agenzie interinali per il lavoro che normalmente svolgono, cioè di assumere persone per far svolgere loro una determinata prestazione lavorativa nelle aziende. Il progetto prevede la collaborazione con i centri per l'impiego, collaborazione unidirezionale, in quanto sono i centri per l'impiego che devono fornire i nominativi e fare un primo screening del lavoratore, per inviarli alle agenzie interinali che si ritrovano così dei curricula e un primo lavoro già svolto. 
 Gli scarsi risultati in termini di assunzioni conseguiti inducono a pensare che anche gli introiti da parte delle Ag. Interinali siano esigui. In realtà una seconda e cospicua fonte di introito per le agenzie, prevista dal progetto, deriva dalla formazione, ovvero corsi di formazione rivolta ai disoccupati iscritti al progetto.
 La divulgazione di tutto ciò nasce dall'esigenza di voler sensibilizzare e porre l'attenzione di tutti sulle modalità di spesa di soldi pubblici, visto che tanto si parla di necessità di controllare/ridurre le spese delle P.A, ma soprattutto di porre all'attenzione sull'indirizzo politico attuale e cioè di RIDUZIONE/SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI A FAVORE DI SERVIZI RESI DA PRIVATI.
 Per quale motivo altrimenti non si investe (non solo in risorse finanziarie ma neanche organizzative gestionali) per cercare di migliorare e rendere più efficaci i servizi al lavoro (centri per l'impiego) e alla formazione ancora pubblici e gratuiti? Perché le aziende che hanno a disposizione un servizio gratuito di preselezione dovrebbero preferire servizi a pagamento? Perché parallelamente l'ente non ha mai voluto investire seriamente su una adeguata azione di marketing territoriale per rendere più accessibile alle aziende il servizio di preselezione dei centri per l'impiego?
 Tutti questi interrogativi dovrebbero far riflettere e sensibilizzare le persone tutte affinché ci sia una maggiore presa di coscienza della realtà che ci circonda e pertanto un'azione proattiva, anche di protesta (intelligente), volta ad incidere sul nostro futuro positivamente, evitando un'accettazione passiva e fatalistica dell'evoluzione degli eventi.
 Facciamo in modo di promuovere la cultura del benessere generale e non quella strettamente corporativistica e individualistica, ne trarremo vantaggio tutti.


Sagra del libro in Via Cavour

Chi si ricorda la storia del falso trasloco dell'anno scorso?
Beh, c'è dell'altro !!!
C'erano dei magazzini pieni zeppi di libri, enciclopedie e pubblicazioni varie. CHIARAMENTE in carta patinata, rilegati in similpelle o stoffa con caratteri dorati, INSOMMA ROBA BELLA!