Dell'Aringa: centri impiego perno del sistema

«Entro metà ottobre avremo definito il piano, già in buona parte abbozzato, e invieremo il documento dettagliato a Bruxelles. Poi aspettiamo l’arrivo dei fondi europei». Il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell’Aringa spiega le prossime tappe di definizione del programma di "Garanzia giovani".
Che cosa manca ancora da definire: chi fa che cosa?
Sì, in parte. Puntiamo su una forte collaborazione tra strutture pubbliche, private e del privato sociale, coinvolgendo, oltre ovviamente ai centri per l’impiego che saranno il perno dell’operazione, anche le agenzie per il lavoro private, le scuole, le università, gli enti di formazione e gli altri soggetti del settore. Applicheremo il criterio di sussidiarietà, ma il sistema deve restare pubblico e universale, nella definizione degli obiettivi ovviamente come pure nella prima fase di accoglienza dei giovani. Un po’ come avviene per la sanità: un cittadino può farsi operare anche in un ospedale privato, prima però deve essere stato visitato dal suo medico di base (pubblico), che ha la responsabilità di decidere se il caso è più o meno grave, che accertamenti servono e quali no, ecc. Poi una volta fatta l’accoglienza del ragazzo in un centro pubblico, la risposta ai suoi bisogni può essere data con un voucher da spendere in una struttura di formazione privata o tramite un’agenzia che gli procura un’occasione di lavoro.

Quale sarà il bacino di giovani a cui vi riferirete?
Quello previsto di norma dall’Europa sono i giovani tra 18 e 24 anni, ma è probabile che si allarghi la platea fino ai 29 anni per includervi almeno i laureati e i ragazzi ancora minorenni ma usciti dal ciclo di studi.

Parliamo di milioni di persone... I Neet che non lavorano né studiano né sono in formazione fra i 15 e i 24 anni sono 1,2 milioni, 2,2 milioni se si considerano le persone fino ai 29 anni d’età...
Sì. E infatti stiamo ancora verificando se procedere per flussi (tutti quelli si diplomano e si laureano nell’anno, ad esempio) o agire sui "bacini" come ad esempio quello dei Neet o ancora partire "invitando" un target più ristretto, come chi si trova in maggiore difficoltà.

Ma le strutture pubbliche saranno davvero in grado di accogliere, orientare e dare una risposta a tutti i giovani come prevede la Youth guarantee? Non sarebbe necessaria una riforma dei Cpi e un piano di assunzioni?
Le preoccupazioni ci sono eccome, in particolare per molte strutture del Mezzogiorno. Assunzioni sarebbero necessarie, perché il confronto con gli altri partner europei nel rapporto addetti/utenti evidenzia una forte insufficienza di personale, ma sono possibili solo per quanto riguarda figure professionali addette ai servizi e non, diciamo, di struttura. Ho fiducia, comunque, che la risposta sarà positiva.


Maxi-taglio ai servizi per l’impiego. A rischio anche i posti di lavoro

Fondi europei ridotti del 70%: i sindaci studiano la riorganizzazione con una serie di attività ridotte. Si fa sempre più complicata la posizione di otto dipendenti con contratto a tempo determinato.
di Francesco Turchi 
EMPOLI. Un taglio netto, destinato a rivoluzionare (e ridimensionare) i servizi per l’impiego nell’Empolese Valdelsa. I sindaci stanno cercando di correre ai ripari ma, numeri alla mano, diventa difficile pensare che stavolta alla diminuzione drastica di risorse non faccia seguito una sforbiciata ai servizi. La Regione ha infatti redistribuito tra gli enti i soldi del Fondo sociale europeo destinati al funzionamento dei servizi per l’impiego. E all’Unione sono andati circa 350mila euro da impiegare per il funzionamento di tutta la “macchina” fino a giugno 2015, quando finora il “tesoretto” era di 700mila euro all’anno. Tutto questo per mandare avanti i Centri per l’impiego di Empoli e Castelfiorentino, il servizio territoriale di Fucecchio e gli sportelli di prima accoglienza dislocati nei vari comuni dell’Empolese Valdelsa (Cerreto Guidi, Certaldo, Gambassi Terme, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Montaione e Vinci), oltre alle altre attività, a cominciare dall’Osservatorio sul mondo del lavoro e agli appalti Trio per la formazione on line gratuita con aule situate a Empoli e Castello.
Una struttura che si è consolidata a partire dal 2007, quando l’allora Circondario prese in carico una serie di servizi (a cominciare da preselezione, incontro domanda-offerta, colloqui, tirocini ecc.), decidendo invece di affidare altre attività, come l’orientamento e l’Osservatorio a soggetti privati, attraverso appalti che ora stanno andando a scadenza.
A distanza di sei anni il quadro economico è completamente cambiato. E proprio mentre la richiesta di questo tipo di servizi è cresciuta in maniera esponenziale complice la crisi, la “coperta” per i sindaci si fa decisamente più corta.
Ma non solo. In questo contesto decisamente delicato si inserisce anche la vicenda di otto lavoratori (su un totale di una trentina di unità), che rischiano di perdere il posto: il loro contratto a tempo determinato scadrà a dicembre 2013 e non potranno beneficiare di proroghe visto che hanno già avuto rinnovi per un massimo di trentasei mesi (nel frattempo è stato fatto un bando – al quale non hanno potuto partecipare perché già in servizio – con la graduatoria che potrebbe essere utilizzata per nuove assunzioni). Lavorano per la Provincia di Firenze, con un contratto stipulato con il Circondario, che successivamente è stato rilevato dall’Unione dei Comuni. Che ora si trova a dover gestire una situazione decisamente spinosa sotto vari punti di vista.
La “patata bollente” sta per arrivare sul tavolo della giunta dell’Unione dei Comuni, con il delegato Giovanni Occhipinti che insieme ai suoi colleghi dovrà cercare di mantenere in piedi il servizio riducendo il più possibile l’impatto dei tagli sulla qualità del servizio.
Inevitabilmente si passerà da una riduzione dell’orario di apertura degli uffici, anche se c’è da decidere quali e in che modo: in cima alla lista potrebbero esserci gli sportelli di prima accoglienza.
Ma questo tipo di operazione è destinato a portare un risparmio di poche migliaia di euro. Serviranno dunque provvedimenti più drastici e in quest’ottica potrebbero dunque essere riviste le modalità di assegnazione degli appalti, con una serie di servizi che potrebbero essere cancellati (a cominciare dall’Osservatorio sul mercato del lavoro) o tornare ad essere gestiti direttamente dalla struttura pubblica. In quest’ottica l’Unione ha avviato un’analisi approfondita dei dati sulle attività negli anni, per capire dove e se ci sono margini di intervento: alcuni servizi potrebbero comunque essere garantiti da altre realtà presenti sul territorio.

ASSEMBLEA REGIONALE DELLA FP/CGIL

sui  CENTRI PER L’IMPIEGO 
(problemi, prospettive e in particolare la questione dei lavoratori precari...)
MARTEDI 17 SETTEMBRE ORE 15 
 CIRCOLO SMS RIFREDI   Via V. Emanuele 303 (Firenze)
All’assemblea parteciperà il Segretario Nazionale FP/CGIL Federico Bozzanca Responsabile Nazionale Autonomie Locali



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Incontri politici con: Paolo Tognocchi

Il Coordinamento incontrerà il consigliere regionale Paolo Tognocchi
 martedì 10 Settembre alle ore 9.30 a Firenze in via Cavour 4

Risoluzione in commissione 7-00067 presentato da SIMONI Elisa

Mercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 55
La XI Commissione, premesso che: 
l'articolo 4, commi 48-50, della legge n. 92 del 2012 (riforma del mercato del lavoro) modifica la delega già conferita al Governo in materia di servizi per l'impiego prevista dalla legge n. 247 del 2007, differendone il termine, estendendone l'ambito alle politiche attive, prevedendo l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni per l'adozione dei decreti legislativi e individuando ulteriori principi e criteri direttivi; nello specifico, i principi e i criteri direttivi a cui il Governo deve attenersi per l'esercizio di tale delega riguardano essenzialmente: il potenziamento dei sistemi informativi e di monitoraggio per una gestione più agevole del mercato del lavoro; la valorizzazione dell'interazione tra collocamento pubblico e privato, tenendo conto della centralità dei servizi per l'impiego al fine di potenziare l'incontro tra domanda e offerta del lavoro; l'individuazione dei criteri per l'accreditamento e l'autorizzazione dei soggetti operanti, nonché i livelli essenziali delle prestazioni nei servizi pubblici per l'impiego; la revisione e semplificazione delle procedure amministrative; l'incentivazione della ricerca attiva di nuova occupazione; la qualificazione professionale dei giovani che entrano nel mercato del lavoro; in particolare, il comma 49 del sopracitato articolo ha previsto il differimento del termine per l'esercizio della delega a sei mesi dall'entrata in vigore della legge n.92 del 2012, fissandolo al 18 gennaio 2013; ad oggi, però, essendo scaduto il termine previsto per l'esercizio della delega in materia di servizi per l'impiego non è stato ancora chiarito in che modo verranno riorganizzati tali servizi e a chi verranno attribuite le relative competenze; i centri per l'impiego gestiti dalle province sono, infatti, oltre 550 e gestiscono l'erogazione di servizi ai cittadini, relativamente all'informazione, orientamento e inserimento al lavoro, avvalendosi del supporto di migliaia di operatori esperti e qualificati, spesso assunti con contrattazione a termine, e ai quali potrebbero non essere rinnovati i relativi contratti per l'effetto delle misure previste dai provvedimenti sul contenimento della spesa pubblica, generando forti preoccupazioni sul futuro di quanti ogni giorno mettono al servizio degli altri la propria esperienza e professionalità; l'incertezza normativa e i recenti tagli al fondo sperimentale delle Province stanno penalizzando fortemente le amministrazioni locali non solo nell'erogazione dei servizi sopracitati, che per essere efficaci necessitano di investimenti adeguati, ma pregiudicano anche quel ruolo di governance del sistema che risulta essere indispensabile, e richiesto dalle parti sociali e da tutti gli operatori anche privati; nonostante il quadro nazionale di riferimento evidenzi una disomogeneità nell'efficienza dei servizi resi nelle varie regioni e la percentuale di disoccupati che si rivolge ai servizi pubblici e privati sia ancora molto bassa, il ruolo dei centri per l'impiego è fondamentale e di grande rilievo strategico per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, così come dimostrato nei Paesi europei dove si è maggiormente investito in questi servizi; le maggiori criticità sono da attribuire principalmente alla mancanza di uniformità delle prestazioni sull'intero territorio nazionale, generata da una normativa lacunosa e dalla carenza di risorse finanziarie e strumentali che non permettono il raggiungimento di un livello ottimale di servizi; comparando le diverse esperienze europee, infatti, l'Italia risulta tra i Paesi con la più bassa spesa per i servizi pubblici per l'impiego (dati Eurostat) e la minore efficienza nel mercato del lavoro, con un rapporto tra operatori e disoccupati/inoccupati disponibili al lavoro pari a 494, mentre nel Regno Unito il rapporto è pari a 24, in Francia a 46 e in Germania a 48; l'entrata in vigore della nuova normativa sull'ASPI e la necessità che l'intervento di politica passiva sia obbligatoriamente connesso all'erogazione di un intervento di politica attiva (cosiddetta «condizionalità») rende indispensabile un intervento di rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro; inoltre, il prolungamento della vita attiva determinato dalla recente riforma del trattamento pensionistico ha ampliato la platea degli utenti e richiede, a maggior ragione, la presenza di un sistema in grado di offrire servizi di qualità durante tutto l'arco della vita; alla luce delle priorità politiche individuate dall'Esecutivo per fronteggiare l'emergenza occupazionale e della recente raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sull'istituzione della Youth Guarentee mediante lo stanziamento di fondi destinati a contrastare la disoccupazione giovanile, risulta indispensabile attivare tempestivamente misure che consentano un sistema di centri per l'impiego più efficiente e omogeneo, garantendo gli stessi servizi su tutto il territorio nazionale e il raggiungimento di standard qualitativi ottimali;

impegna il Governo:
-ad intervenire tempestivamente mediante un'adeguata iniziativa normativa al fine di riaprire i termini per l'esercizio della delega in materia di politiche attive e di servizi per l'impiego; 
-a chiarire, con urgenza, in che modo e a chi verranno attribuite le relative competenze, anche alla luce del processo di riorganizzazione delle province e delle indicazioni dell'Unione europea che sollecitano la maggiore integrazione possibile tra i sistemi formativi e il mercato del lavoro; 
-a definire quali iniziative intenda attivare al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e professionali dei dipendenti attualmente impiegati nei centri per l'impiego, anche mediante misure correttive che consentano un'ottimale riorganizzazione e stabilizzazione del personale; 
-ad individuare adeguate risorse economiche, professionali e strumentali che permettano di rafforzare il ruolo strategico dei centri per l'impiego su tutto il territorio nazionale e garantire un adeguato livello di servizi erogati, anche alla luce delle recenti iniziative europee a favore dell'occupazione giovanile; 
-a chiarire, alla luce delle recenti misure varate dal Consiglio dei ministri del 26 giugno relativamente all'attuazione della Youth Guarentee, quale sarà il ruolo della struttura di missione e dell'Agenzia per l'impiego nazionale nel processo di riordino dei servizi per l'impiego, tenuto conto anche della riorganizzazione delle province; 
-a garantire, nel processo di riorganizzazione dei servizi per l'impiego, territorialità, efficienza, reale integrazione degli interventi tra pubblico e privato, semplificazione delle procedure amministrative e uniformità delle prestazioni sull'intero territorio nazionale al fine di rimuovere le attuali discrepanze e criticità riscontrate tra le varie regioni, fissando obiettivi e standard qualitativi comuni; 
-ad attivare un confronto costante con le Regioni e le Amministrazioni locali al fine di predisporre un'azione condivisa e coordinata che permetta una riforma dei servizi per l'impiego più efficiente e conforme agli standard europei. 

(7-00067) «SimoniMaestriCinzia Maria FontanaGiacobbe».


Coordinamento Regionale Precari in Provincia

Prossimo coordinamento
Venerdì 6 Settembre ore 15:15 saletta sindacale in via dei Ginori 10 Firenze
RINVIATO A VENERDI' 13 SETTEMBRE
si chiede la partecipazione di almeno un rappresentante per Provincia