Riforma delle Province, la denuncia dell’Rsu fiorentina: “Incertezza per i precari. Si intervenga”


LA RSU della Provincia di Firenze denuncia una situazione sulla Provincia estremamente grave e preoccupante per i lavoratori e per i servizi ai cittadini e alle aziende: “La coincidenza tra la riforma delle Province (sulla quale ancora regna l’incognita della allocazione e organizzazione delle funzioni, ancor oggi di competenza della Provincia) e la scadenza dei contratti del personale precario mette a rischio servizi essenziali dell’area vasta fiorentina. In particolare: I servizi per il Lavoro/formazione- Centri per l’impiego sul territorio di Firenze ed ex Circondario Empolese V.elsa che vedono 55 contratti in scadenza. al 31 Dicembre 2014 , Il servizio di Protezione Civile Fi(sala operativa h24) con 5 contratti in scadenza al 31 Dicembre 2014 In questa situazione, ad oggi, non si vede nessuna ipotesi di rinnovo e stabilizzazione dei contratti, portando così inevitabilmente i Servizi per il Lavoro al collasso totale e rischio di chiusura, mettendo a rischio tra l’altro l’attuazione del programma Garanzia Giovani . Cosi come l’organizzazione dei servizi della sala Operativa (h24) della Protezione Civile sul territorio. Questi lavoratori da oltre 10 anni portano avanti i servizi con professionalità e sono una risorsa indispensabile per gli stessi, adesso e in prospettiva dei nuovi assetti istituzionali . Dopo oltre 10 anni non si può parlare di precariato ma di lavoratori strutturalmente in organico!! questa è la verità! E’ diventata una situazione incresciosa ,chiediamo a tutti gli attori coinvolti nel processo di riordino Istituzionale,in particolare alla Provincia di Firenze, al Presidente Barducci, alla Regione Toscana di trovare urgentemente una soluzione per la proroga dei contratti e l’avvio di un processo di stabilizzazione confermando i posti di lavoro. Ci sono già gli strumenti normativi, chiediamo di farlo prima del passaggio definitivo al commissario che vedrà la “chiusura” ufficiale delle Provincie da fine giugno. La Rsu denuncia anche una condizione che riguarda i Servizi per il Lavoro e Centri per l’impiego assurda e pericolosa per la tenuta dei Servizi ai cittadini, siamo ad un passo da un livello di totale collasso e rottura. I numeri della crisi ci raccontano di un paese ancora in gravi difficoltà. L’impatto della crisi a Firenze ha portato il numero degli iscritti dai 47.074 del 2007 (anno di inizio della crisi) ai 106.003 del 2013, (ulteriori dati nel documento del coordinamento precari lavoro e formazione). I lavoratori tutti da molto tempo denunciano il disagio , lo stato di difficoltà e inadeguatezza dei servizi e la difficoltà di portare avanti gli obiettivi del settore, ma hanno comunque retto con responsabilità e dovere l’impatto della crisi, si può dire con salti mortali e assoluta forza di volontà consapevoli di lavorare in un settore delicato e importante, quasi un ammortizzatore sociale di fronte alla devastazione economica e sociale del nostro territorio. I servizi, e di conseguenza tutti operatori, si sono trovati quindi ad affrontare forti aumenti nei flussi di utenza, di compiti e di prese in carico con le stesse condizioni organizzative gestionali ante crisi e con costante calo di personale, senza mai sostituzioni, neppure per le maternità. Le dotazioni organiche erano e sono fortemente lontane dai numeri di altri paesi in Europa , mentre una diversa considerazione dei Servizi per il Lavoro ha dimostrato che più si è investito in tali servizi, più rapida è stata la capacità di reazione dell’economia dei paesi. L’attuazione del programma europeo “Garanzia Giovani”, dove l’Europa assegna un ruolo strategico al pubblico, come succede in tutti gli altri paesi , vede i servizi davanti a una grossa scommessa; ma ci tolgono le condizioni per vincerla . Oggi a una settimana dall’inizio del programma abbiamo già 800 colloqui fissati. In questo scenario Il Settore Pubblico e soprattutto il settore lavoro e formazione è da tempo sotto attacco mediatico per screditarne il lavoro e i lavoratori, e non c’è mai un’analisi seria della questioni, tanto che viene da pensare che ci siano in campo interessi particolari . Niente di più facile in Italia: denigrare, togliere risorse e strumenti al Pubblico sostenendo poi che la gestione privata sia la panacea di tutti i mali. Come Rsu insieme a tutti i Lavoratori rivendichiamo il ruolo Pubblico dei Servizi. Solo il pubblico da la garanzia degli stessi diritti e pari opportunità ai disoccupati, cassaintegrati, alle categorie protette e più in generale alle categorie deboli. Vogliamo un servizio pubblico e di qualità e la possibilità di erogarlo al meglio, salvaguardandole professionalità e i posti di lavoro tutti.”


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