"E' la prima volta che sono delegata ad un congresso della Cgil ma è soprattutto dieci anni che sono precaria nel pubblico impiego e per questo motivo parlerò da lavoratrice e non da sindacalista". Ha esordito così nel suo intervento al congresso Cgil Federica Benedetti, lavoratrice precaria del Centro per l'impiego dell'Aquila.
"Stiamo vivendo una crisi devastante alla quale si risponde solo con tagli e nel caso del pubblico impiego con le 'riforme' che spesso servono solo per limitare i danni delle precedenti - ha proseguito la lavoratrice - Io stessa sono figlia di una riforma, la legge Biagi, che mi fa stare da 10 anni in una condizione di precariato. E oggi, da questo Governo, mi sento dire che chi è stato precario per 3 anni negli ultimi 5 può essere gradualmente stabilizzato: tutti tranne noi precari delle province".
"Noi infatti siamo precari nell'ente sbagliato - ha concluso Benedetti - Chiedo alla Cgil che si assuma una posizione chiara e precisa. Noi non abbiamo il sostegno dell'opinione pubblica dalla quale siamo additati come fannulloni; e invece molto spesso siamo mal pagati e demansionati. Io provengo dall'Aquila e posso dire che la mattina del 7 aprile in piena emergenza terremoto il pubblico impiego era già al lavoro per erogare i servizi ai cittadini. Il prossimo 31 dicembre l'80 per cento dei precari sarà lasciato a casa: lo slogan del Congresso è molto bello ma io aggiungerei una parola: 'il lavoro sicuro decide il futuro'".
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