che nel corso dell'ultimo biennio il Consiglio Provinciale ha avviato, parallelamente al processo di Programmazione delle Politiche del Lavoro, della Formazione Professionale e dell'istruzione per il triennio 2011-2013, un importante percorso di riorganizzazione dei propri servizi per I'impiego (Deliberazione n. 35 del 17702/2011);
RICORDATO
come fra le azioni preliminari all'attuazione del Processo cli programmazione 2011-2013 fossero previsti in particolare, i seguenti punti:
- Miglioramento dei servizi per l'impiego. In linea con la strategia enunciata nel DPEF (documento di programmazione economica e finanziaria) Regione Toscana 2011, si ritiene di migliorare il Sistema dei Centri per l'impiego e dei Servizi territoriali, "che necessita di mutamenti sostanziali, a fronte delle trasformazioni strutturali che stanno interessando il mercato del lavoro, anche a partire delle emergenze congiunturali tuttora in atto. Occorre adeguare i modelli di riferimento, gli strumenti, le competenze dei vari attori coinvolti, per mettere in grado il Sistema di rispondere con maggiore efficacia alle sfide poste dalla crisi";
- Servizi di ricollocazione. I Centri per l'impiego nei prossimi anni dovranno gestire le attività finalizzate alla ricollocazione di lavoratori e lavoratrici espulsi dal mercato del lavoro e di lavoratori ad alto rischio occupazionale. Il documento di programmazione conterrà un programma di intervento per la ricollocazione, con una pianificazione del servizio all'interno dei CPI (centri per l'impiego), con uno schema organizzativo funzionale e prevedendo l'integrazione dei Soggetti della rete, per le funzioni previste dalla convenzione.
EVIDENZIATO
come, a distanza di un anno, con Deliberazione n. 16 del 13 febbraio 2012, il Consiglio abbia verificato la corretta interpretazione di tali indirizzi da parte dell'Assessorato e del Servizio competente, che stanno implementando un nuovo modello organizzativo interno a ciascun centro per l'impiego ove l'organizzazione dell'offerta è caratterizzata da macro-linee di servizio fortemente orientate all'utenza
PRECISATO:
- che il nuovo modello si avvale della misurazione del "rischio occupazionale" che, cosi come indicato dal Consiglio Provinciale, diventa uno strumento di misurazione del rischio di cui ciascun lavoratore è portatore al fine di calibrare in maniera puntuale e personalizzata la tipologia e l'intensità dei servizi da erogare. Più nello specifico, si evidenzia come l'elemento indispensabile per la riuscita del modello sia stata l'individuazione del "Consulente personale" per ogni persona o azienda iscritta al Centro per l'impiego. In particolare, il Consulente personale ha il compito di informare, facilitare e promuovere l'accesso ai servizi, incentivare l'incontro fra chi cerca e chi offre lavoro favorendo un clima di fiducia reciproca. È la figura di riferimento cui rivolgersi nel corso del tempo per orientare le proprie scelte nel mondo del lavoro. Questa figura di riferimento che, come detto, costituisce il cardine sul quale è incentrato il nuovo modello organizzativo è, ad oggi, ricoperta da funzionari categoria D1, assunti tramite procedure concorsuali con contratti a termine in scadenza fra Agosto ed Ottobre 2015. Venendo meno queste professionalità (persone laureate con specializzazioni o master e con esperienza diretta sul campo che va dai 6 agli oltre 10 anni), in una congiuntura economica tragica come quella attuale, crollerebbe non solo il nuovo modello organizzativo, ma tutta una serie di servizi rivolti ai disoccupati. Infatti azioni come l'incontro domanda offerta di lavoro, la consulenza alle imprese, le attività di formazione volte ad aumentare l'occupabilita dei cittadini, la stesura di curriculum vitae, il supporto nella ricerca del lavoro sul territorio nazionale ed estero, la promozione dei tirocini formativi, il marketing territoriale con le aziende, compreso il nuovo servizio di orientamento e collocamento per mobilita' internazionale dei lavoratori, non sarebbero attuabili dal servizio pubblico senza la presenza di figure specialistiche, formate ed esperte come i 43 precari del Servizio Lavoro.
- che il nuovo modello organizzativo è stato poi presentato ufficialmente nel corso di un convegno (16 aprile 2012) al quale la Regione ha cortesemente partecipato e i cui contenuti sono stati riportati nella pubblicazione "I servizi pubblici per l'impiego. Il contributo pistoiese nel modello toscano";
- che nel corso di questi ultimi mesi, a partire da Marzo 2013, il Consiglio Provinciale ha infine deciso di verificare sul campo l'effettiva implementazione di tale modello organizzativo, attraverso colloqui diretti con i funzionari del Servizio e la visita in prima persona delle strutture coinvolte. Queste visite hanno permesso di constatare che i risultati conseguiti in termini di capacità di risposta ai bisogni dell'utenza, di fidelizzazione di Cittadini e aziende, sono dati dalla elevata professionalità dei funzionari precari che gestiscono i servizi erogati. Il tutto in un contesto di perdurante crisi occupazionale ed elevati carichi di lavoro.
RITENUTO
altresì, proprio in questo contesto, appropriato e tempestivo il rilancio di un modello di servizio pubblico, conforme a quanto stabilito nella Deliberazione nr 16 del 13 Febbraio 2012, che a livello locale esprima la precisa volontà di coniugarne imparzialità ed efficienza, puntando sulla vicinanza al cittadino e all'impresa, avendo come obiettivo fondamentale e determinante, per il mantenimento degli standard di qualità del servizio, quello di garantire la valorizzazione delle competenze e dell'elevata professionalità che caratterizzano i 43 funzionari a tempo determinato di cui si avvalgono i servizi per l'impiego della Provincia di Pistoia, anche in caso di acquisizione delle competenze in materia di servizi al lavoro da parte della Regione 0d altro Ente.
VALUTATO
pertanto opportuno, proprio a seguito del lavoro di verifica compiuto e per tutte le considerazioni sopra esposte, proporre alla Regione Toscana una rinnovata attenzione agli importanti risultati conseguiti nonché alla situazione di profonda incertezza che rischia di disperdere un così importante bagaglio di esperienze lavorative;
TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO PROVINCIALE
IMPEGNA LA GIUNTA
- ad attivarsi in primo luogo con la Regione Toscana, valorizzando e salvaguardando il nuovo modello organizzativo dei servizi per l'impiego della Provincia di Pistoia in considerazione dell’innegabile contesto di profonda incertezza ed insicurezza circa il futuro di questi servizi e conseguentemente dei relativi lavoratori, correlato alle prospettive sempre più dense di incognite dell’Ente Provincia;
- ad attivarsi con la Regione Toscana affinché valorizzi e salvaguardi il lavoro qui svolto in quest'ambito di importanza strategica, per verificare, in tempi rapidi, tutte le opportunità ed i possibili percorsi da intraprendere per la salvaguardia della collocazione lavorativa dei 43 lavoratori precari che da tempo si occupano in maniera seria, competente e professionale dei Centri per l'Impiego della Provincia di Pistoia;
- ad inviare il presente documento alla Giunta e al Consiglio Regionale;
- ad inviare il presente documento ai Parlamentari eletti nel nostro territorio.
La III Commissione Provinciale
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