Aria fritta per le province

CGIL-CISL-UIL, Governo, Anci e Conferenza delle Regioni hanno sottoscritto un indecoroso protocollo di intesa
Al di là delle parole, il protocollo non salvaguarda lavoratori\trici e le funzioni fino ad oggi erogate dalle Province.
Le province sono solo la prima tappa di quel processo di revisione degli Enti locali che avverrà tagliando i posti di lavoro (con il blocco del turn over ne abbiamo già perduti a migliaia e altri ne perderemo con la mancata stabilizzazione dei precari), mandando a casa i lavoratori e le lavoratrici degli appalti. Non è assolutamente vero che il protocollo salvaguarda i livelli occupazionali perchè accetta i processi in atto che vanno nella direzione contraria e allunga il commissariamento delle Province procedendo con lo smantellamento dei piccoli Comuni
Con il protocollo Cgil Cisl Uil accettano e sottoscrivono la mancata assunzione dei precari, lo scorrimento delle graduatorie ancora vigenti, i processi di mobilità (coatta?) tra enti e società in house e soprattutto si dichiarano disponibili a trattare sulle riduzioni organiche naturalmente dietro al paravento dei tavoli territoriali e\regionali per mobilità e processi di quiescenza (pensionamento) del personale. Detto in altri termini si preparano a taglaire posti di lavoro e competenze, questo è il risultato del Protocollo di intesa tra Cgil Cisl uil e Governo
I lavoratori e le lavoratrici delle Province e degli appalti si mobilitino da subito in ogni città denunciando il protocollo e ribadendo che nessun posto di lavoro dovrà essere toccato salvaguardando tutte le funzioni soprattutto quelle di maggiore rilevanza sociale ed ambientale
Cobas Pubblico Impiego

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