Al Presidente dell’ UPI
Dott. Antonio Saitta
Ai parlamentari e ai
rappresentanti ad ogni livello delle forze politiche
Alle OO.SS CGIL-CISL-UIL
Il decreto-legge n. 101/2013
convertito, con modificazioni, in legge n. 125/2013, prevede
per le Province – grazie alle iniziative di
pressione di CGIL CISL UIL e della RSU che hanno ottenuto uno
specifico emendamento - la possibilità di
prorogare fino al 31 dicembre 2014 i contratti di lavoro a tempo
determinato per le strette necessità
connesse alle esigenze di continuità dei servizi e nel rispetto dei
vincoli finanziari, del patto di stabilità interno e della vigente
normativa di contenimento della spesa complessiva di personale;
inoltre, per rimediare alla sostanziale ed evidente iniquità
operata nei confronti dei precari provinciali, prevede che il
personale non dirigenziale delle Province, in possesso dei requisiti,
possa partecipare ad una procedura selettiva di stabilizzazione
indetta da un’amministrazione avente sede nel territorio
provinciale.
Il divieto di assumere a tempo
indeterminato imposto alle Province e già previsto nella spending
review del 2012, viene confermato all’art. 4, comma 9, della
medesima legge 125/2013.
Per quanto riguarda le procedure
di stabilizzazione, sebbene il quadro
normativo relativo al processo di riordino delle Province non sia
ancora chiaro e definito è invece già di tutta evidenza che i
precari delle Province saranno, per ora, i
primi a subirne le conseguenze, restando
privi, dopo anni di servizio e professionalità acquisita, della
possibilità di essere stabilizzati.
Inoltre, ci viene detto che alcune
Province rischiano lo sfondamento del patto di stabilità interno.
Vi chiediamo quindi con la presente di mettere
in atto ogni possibile azione affinché nell’ambito della legge di
Stabilità o nel ddl Del Rio venga consentita una deroga al
patto di stabilità interno e ai vincoli sulla spesa per il personale
al fine di permettere comunque le proroghe dei contratti in scadenza,
e una deroga al divieto di assunzioni affinché venga data
la possibilità anche ai lavoratori precari delle Province italiane
di venire stabilizzati.
Chiediamo inoltre ai singoli Enti provinciali,
ai loro amministratori e ai loro politici, di esprimere pubblicamente
proprio in questo difficile momento una forte volontà
politica che si traduca in atti concreti e coraggiosi volti comunque
a prorogare i lavoratori precari che rischiano di essere
le prime vittime dell’eliminazione o svuotamento delle Province e
che ad oggi sono indispensabili a erogare molti servizi ai cittadini.
I lavoratori precari a tempo determinato delle Province italiane
12 novembre 2013
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