La Toscana avrebbe voluto costituire fin da subito un'agenzia regionale e l'obiettivo rimane questo, per legare assieme formazione e servizi per il lavoro, andando ad una forte qualificazione dei servizi in modo da superare l'attuale segmentazione a livello provinciale degli interventi unificando le politiche e le forme di supporto e sostegno su tutto il territorio regionale per i lavoratori e per chi cerca lavoro.
Ma nella fase transitoria dei prossimi due anni, in attesa della conclusione del dibattito sulla riforma costituzionale e dell'autonomia speciale sui servizi per il lavoro, che la Toscana conferma di essere interessata a richiedere, un'agenzia non poteva essere costituita. Il personale dei centri per l'impiego, infatti, non poteva neppure diventare regionale con un passaggio diretto, come è stato per altri dipendenti delle Province. E così la scelta è stata un'altra.
La Regione darà vita ad una struttura interna dedicata, con una nuova direzione che avrà il compito di gestire gli oltre mille operatori dei 60 centri per l'impiego e sportelli territoriali. I lavoratori a tempo indeterminato e determinato delle Province saranno assegnati temporaneamente alla Regione, con l'auspicio che al termine del periodo transitorio vi possa essere il passaggio definitivo ed in forma stabile di competenze e dipendenti alla Regione e di poter in tal senso far partire l'Agenzia.
Due terzi degli stipendi e delle spese di funzionamento saranno coperte dal Ministero e quel che rimane dalla Regione, che nella proposta di bilancio per il 2016 ha già stanziato 6 milioni di euro, oltre ai 15 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo e che saranno trasferiti nei prossimi giorni per garantire i servizi con il rinnovo delle gare e del personale.
Il personale
Oltre 500 gli operatori dei "Servizi Lavoro" delle Province, con contratti a tempo determinato e indeterminato a cui si devono sommare oltre 600 unità di personale impiegato nelle società esterne affidatarie di servizi e nelle società in house. Per loro, la Regione, con la modifica alla legge di riordino delle funzioni approvata la scorsa settimana dal Consiglio regionale, ha stabilito che le province prorogheranno per tutto il 2016 i contratti e le gare in essere e martedì la giunta assegnerà i 15 milioni necessari. Nel corso del 2016 la Regione lavorerà inoltre ad una gara (unica) per riunire gli attuali appalti, con un trattamento uguale e uniforme per tutti.
I dati della Toscana
Nel complesso a partire dal 2009 le prese in carico degli utenti da parte dei centri per l'impiego si attestano a oltre 4 milioni di cui quasi 650mila nel corso del 2014, corrispondenti a una media annua di circa 300mila persone.
I Servizi per il lavoro hanno saputo affrontare l'impatto enorme della crisi negli ultimi cinque anni, come mostra l'esperienza positiva nella gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, che ha portato ad una concreta e innovativa applicazione del principio della condizionalità tra politiche attive e passive.
In Toscana da luglio 2009 ad oggi si sono presentati agli sportelli dei centri per l'impiego oltre 87mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga, ai quali sono state erogate quasi 651mila azioni di politica attiva, ovvero in media circa 7,5 azioni a lavoratore.
Il livello dei nostri servizi è testimoniato anche dal ruolo svolto all'interno del programma Garanzia Giovani che ha visto la nostra Regione, prima in Italia, ad accogliere i giovani neet. I Centri per l'impiego della Toscana hanno iniziato a ricevere i giovani dal 15 maggio 2014 e, al 26 ottobre 2015, i giovani presi in carico sono 31.279, sono stati fatti 36.865 colloqui di orientamento, sono stati siglati 32.338 patti di attivazione e definiti 32.250 profili.
I Giovani presi in carico dai Centri per l'impiego sono 31.279, di questi risultano inseriti nel mercato del lavoro 15.328. Fra i giovani avviati al lavoro ci sono stati 7.961 Tirocini, 3.460 con Contratto a tempo determinato, 2.512 con Contratto di apprendistato e 1.395 con Contratto a tempo indeterminato.
La Toscana è la prima Regione a firmare con il ministero una convenzione per i centri per l'impiego e questo permetterà di garantire in servizi senza soluzione di continuità. I centri e la direzione regionale preposta si occuperanno, tra l'altro, dei servizi per l'impiego e del sistema informativo del lavoro, degli interventi regionali, statali e comunitari per il sostegno e lo sviluppo dell'occupazione, delle vertenze e crisi aziendali, ammortizzatori sociali e collocamento mirato delle persone con disabilità.
Centri per l'impiego, i commenti di Poletti e Rossi all'accordo
"Oggi abbiamo firmato un buon accordo che serve a creare il giusto rapporto tra offerta e domanda di lavoro, dando finalità concreta alle politiche regionali di formazione e inserimento ed offrendo uno strumento operativo efficiente". Commenta così il presidente della Toscana Enrico Rossi la firma con il ministro del lavoro Giuliano Poletti dell'accordo transitorio sui centri per l'impiego. "Oggi inoltre - aggiunge - diamo finalmente sicurezza agli oltre mille lavoratori diretti e indiretti dei centri per l'impiego toscani, cui corre l'obbligo di uno speciale ringraziamento per la pazienza che hanno dimostrato in questi mesi e per l'impegno che hanno mantenuto. Entro l'anno contiamo di siglare le convenzioni con le Province e la Città Metropolitana, e avviare bene questo percorso da costruire con il miglior uso delle risorse offerte dall'Europa e la migliore formazione dei lavoratori da inserire dove sarà richiesto".
"Sigliamo con la Regione Toscana il primo atto di un processo importante, da estendere a tutte le altre Regioni che con il Governo hanno portato avanti una responsabile e condivisa politica di intesa in questa fase di transizione, per dare efficacia e concretezza alle politiche attive di servizi per l'impiego" ha dichiarato il ministro Poletti. L'obiettivo è offrire alla platea più vasta l'opportunità di cercare e trovare un impiego che dia soddisfazione all'impegno messo nel formarsi professionalmente. "Facile dire - ha aggiunto - che nel resto d'Europa questi servizi funzionano meglio, ma impegnano 70mila persone contro le 7mila del nostro Paese. Oggi avviamo un percorso che ci deve portare ai livelli degli altri creando un sistema virtuoso". Mantenendo attivi i centri e servizi per il lavoro, adottandoli alle nuove politiche attive ma anche potenziandoli.
fonte:http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=206788
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