Oggi 26 novembre si è svolta nella sala Luca Giordano della Città Metropolitana l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dei Centri per l’Impiego.
L’assemblea molto partecipata ha affrontato e dibattuto sul percorso in atto previsto dalla convenzione che la Regione Toscana e il Ministro Poletti hanno firmato il 5 novembre scorso sulla gestione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro da parte della Regione da qui alla conclusione della riforma costituzionale.
Un percorso che sulla carta appare di facile attuazione ma che nei fatti si scontra con le criticità che in questi anni si sono andate a sommare a seguito di una politica nazionale che su questi servizi, a differenza di altri paesi europei, non ha investito in termini di risorse umane e finanziarie.
Anche la rete dei servizi per il lavoro della Toscana sconta queste criticità alle quali si aggiungono modelli e diverse soluzioni organizzative e gestionali adottate dalle singole amministrazioni provinciali che non hanno prodotto una universalità di strumenti e di risultati.
Modelli organizzativi diversi e politiche del personale e dei servizi frammentati che hanno prodotto negli anni un precariato diffuso in termini di risorse umane e di servizi erogati.
Nella crisi, infatti, i servizi si sono trovati ad affrontare forti aumenti nei flussi di utenza e di prese in carico con le stesse condizioni strutturali e di organico ante-crisi e già allora fortemente lontane dai numeri di altri paesi europei. Gli operatori tutti, da anni sono esposti in prima persona ad accogliere e provare a dare risposte ad altri lavoratori in difficoltà in una condizione di permanente stato di disagio e di emergenza quotidiana.
Una condizione che si è andata ad aggravare nella fase del riordino istituzionale delle province per l’assenza in questo ultimo anno di una direzione politica di questi servizi.
L’assemblea intende mettere a disposizione questa riflessioni come contributo, anche problematico, alla elaborazione di una proposta organica per l’attuazione del percorso previsto dalla convenzione e dalla legge che la Regione Toscana dovrà licenziare entro la fine dell’anno e che si dovrà attuare, in un quadro di corrette relazioni sindacali, attraverso l’esame congiunto con le OO.SS e i lavoratori e le lavoratrici.
A tale proposito, è necessario altresì la sottoscrizione con la Regione Toscana di un protocollo d’intesa che dovrà, nei contenuti, disciplinare il metodo del confronto in tutti i passaggi della fase transitoria e nello specifico:
avvio di un tavolo istituzionale di confronto con le OO.SS sulla proposta di riorganizzazione dei servizi da parte della Regione;
la salvaguardia dei livelli occupazionali, delle professionalità e possibilità data agli operatori di intervenire sulle politiche del lavoro superando quel limite solo burocratico e amministrativo;
disciplina del passaggio transitorio del personale di ruolo e precario dalle province alla regione con assegnazione funzionale omogenea in tutti i territori;
certezza di risorse che la Regione trasferisce alle province al fine della salvaguardia occupazionale e certezza di risorse a supporto dei costi di funzionamento delle sedi;
tempi, modalità di attuazione e garanzia dei livelli salariali fondamentali e accessori;
affrontare la questione dei pre-pensionamenti che entro il 2016 comporterà una riduzione dell’organico complessivo di 60 unità di personale;
prevedere l’esame congiunto con le OO.SS sui contenuti della convenzione tipo che la Regione dovrà stipulare con le singole province;
prevedere momenti di aggiornamento e confronto sulla gara unica e su possibili percorsi di reinternalizzazione di servizi.
Il protocollo dovrà altresì impegnare la Regione nel confronto con il Governo a farsi portavoce delle istanze degli operatori precari al fine di trovare delle soluzioni legislative di livello nazionale per la stabilizzazione di questo personale che lavora in condizioni di precarietà da molti anni.
Le competenze in materia di programmazione e gestione delle politiche attive del lavoro e dei Centri per l’Impiego assegnate dalla convenzione alla Regione Toscana devono essere l’occasione per affrontare e superare le criticità rilevate in un quadro di prospettiva che vada oltre la gestione transitoria prevista dalla convenzione stessa.
Una prospettiva che deve vedere la centralità del ruolo pubblico quale asse portante della riorganizzazione più complessiva della rete toscana dei servizi all’impiego.
Centralità del ruolo pubblico che più volte la Regione Toscana ha sostenuto nei tavoli istituzionali nazionali e regionali.
L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dei CPI impegna le segreterie Regionali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL a sostenere, nel confronto con la Regione, le istanze e i contributi emersi nell’assemblea.