"La realizzazione di un sistema moderno di servizi per l'occupazione necessita di prospettive di stabilità e sostenibilità. In particolare, richiede un forte impegno da parte del Governo per uscire dalla logica transitoria; occorre fare un salto di qualità per mantenere, consolidare e qualificare i centri per l'impiego, dopo le iniziative intermedie che le Regioni hanno compiuto, con atto di responsabilità, per salvaguardare il sistema". Lo ha detto l'assessore all'istruzione formazione e lavoro della Toscana Cristina Grieco, intervenuta come coordinatrice della Commissione della Conferenza delle Regioni il 29 maggio al convegno su ""Il ruolo delle politiche attive, i fondi strutturali il Pon Sistemi di politiche attive per l'occupazione"", organizzato da Unione Europea e Anpal.
L'assessore ha sottolineato nel corso del suo intervento come le Regioni abbiano da tempo avviato un lungo percorso di confronto, sollecitando l'approvazione in tempi rapidi del Piano di rafforzamento dei servizi per il lavoro, ribadendo la necessità di tenere insieme la stabilizzazione, con risorse ordinarie nazionali, del sistema e la sua crescita in una prospettiva futura. ""Occorre agire dalle fondamenta - ha detto Cristina Grieco - altrimenti si rischia di costruire sulla sabbia"".In questa logica, si ritiene ancor più fondamentale rilanciare una funzione propulsiva delle amministrazioni regionali sul tema del lavoro, avviando un ragionamento condiviso sull'impostazione del mercato del lavoro che prenda le mosse dalla conferma, in capo alle Regioni, delle competenze legislative in materia di politiche attive del lavoro e della formazione.
L'assessore ha sottolineato nel corso del suo intervento come le Regioni abbiano da tempo avviato un lungo percorso di confronto, sollecitando l'approvazione in tempi rapidi del Piano di rafforzamento dei servizi per il lavoro, ribadendo la necessità di tenere insieme la stabilizzazione, con risorse ordinarie nazionali, del sistema e la sua crescita in una prospettiva futura. ""Occorre agire dalle fondamenta - ha detto Cristina Grieco - altrimenti si rischia di costruire sulla sabbia"".In questa logica, si ritiene ancor più fondamentale rilanciare una funzione propulsiva delle amministrazioni regionali sul tema del lavoro, avviando un ragionamento condiviso sull'impostazione del mercato del lavoro che prenda le mosse dalla conferma, in capo alle Regioni, delle competenze legislative in materia di politiche attive del lavoro e della formazione.
Le Regioni, proprio in questi giorni, hanno definito una propria proposta su un modello di governance, condiviso tra i soggetti istituzionali, che delinei in modo chiaro ruoli, funzioni e responsabilità di ciascuno e ponga obiettivi certi e ambiziosi per migliorare concretamente lo stato di erogazione dei servizi per l'impiego. Il Piano di Rafforzamento, in tale prospettiva, diventa un tassello importante, ma non unico, di tale modello, composto da più livelli di riflessione e di intervento.""Per poter procedere in maniera compiuta alla riorganizzazione dei CPI - ha concluso l'assessore - occorrerà affrontare e risolvere alcune questioni cruciali: il trasferimento del personale a tempo indeterminato, ancora alle dipendenze delle Province, alle Regioni, sostenere i Lep (livelli di prestazioni equivalenti), attraverso risorse nazionali stabili. E ancora, l'approvazione del Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva, come quadro di riferimento per orientare l'utilizzo delle risorse legate verso obiettivi concordati per il miglioramento e la qualificazione dei servizi per l'impiego".
E' in questo quadro che si collocano le 1600 unità di personale aggiuntivo per il potenziamento dei servizi finanziate grazie ai Pon fino al 2020. Su questo personale, così come su quello operante nei servizi a tempo determinato, "occorrerà verificare - ha osservato Grieco - modalità di stabilizzazione, in modo da avvicinare l'Italia agli standard europei ed evitare di disperdere un patrimonio importante di professionalità accumulato da questo personale che è stato fondamentale per assicurare servizi adeguati in questi anni di incertezza".
E' in questo quadro che si collocano le 1600 unità di personale aggiuntivo per il potenziamento dei servizi finanziate grazie ai Pon fino al 2020. Su questo personale, così come su quello operante nei servizi a tempo determinato, "occorrerà verificare - ha osservato Grieco - modalità di stabilizzazione, in modo da avvicinare l'Italia agli standard europei ed evitare di disperdere un patrimonio importante di professionalità accumulato da questo personale che è stato fondamentale per assicurare servizi adeguati in questi anni di incertezza".
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