40% italiani in cerca lavoro va presso centri pubblici
Quattro cittadini su dieci in cerca di lavoro si rivolgono ancora ai centri pubblici. Lo riferisce il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un'audizione in commissione Lavoro della Camera sui centri per l'impiego. Poletti ha definito "interessante" un dato, ossia che i "centri pubblici durante gli anni della crisi hanno mantenuto un livello coerente con la loro storia" e anzi "leggermente rafforzato". C'è un "numero abbastanza significativo di cittadini" che si rivolge
ancora al pubblico; anche se "molti cittadini che cercano un lavoro usano una pluralità di strumenti (la rete, il centro pubblico, l'agenzia interinale), quattro cittadini su dieci sono intermediati dal centro pubblico".Il ministro ha aggiunto che questo dato è in linea con la media degli "altri strumenti. Però - ha proseguito - però continuiamo a pensare che bisogna far tutto per far migliorare la loro performance sui centri pubblici". Inoltre, i centri per l'impiego che sono 550 hanno una "distribuzione non omogenea" con "molti centri con utenze più basse dei centomila previsti e altri" con un'affluenza molto più alta. Come c'è una "fortissima concentrazione in alcune aree del Paese, come la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e l'Emilia Romagna", cosa che può creare un "effetto problematico" che "va corretto" perchè, ha concluso il ministro, "rischiamo un'inadeguata presenza in altre parti paese".
Italia penultima in spesa servizi lavoro, va corretto.
L'Italia, tra il 2008 e il 2012, è la "penultima" in Europa nella "spesa per i servizi per il lavoro. Bisogna ribilanciare perché si tratta di un dato assolutamente non adeguato". Ad affermarlo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un'audizione in commissione Lavoro della Camera sui centri per l'impiego.
Lavoro: Poletti, 40% in cerca occupazione usa centri impiego
Il 40% delle persone che cercano lavoro hanno utilizzato anche i centri per l'impiego, oltre ad altri canali di ricerca. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti nel corso di una audizione sui servizi per l'impiego alla Commissione lavoro della Camera sottolineando che non si tratta di un dato che da soddisfazione ma che dimostra che comunque questi centri servono. In Italia ci sono 550 centri per l'impiego ma non distribuiti in modo adeguato sul territorio. In particolare Poletti ha sottolineato che l'Italia tra il 2007 e il 2012 si è situata al penultimo posto in Europa per spesa sui servizi per l'impiego.
Lavoro: Poletti, per cercarlo in Italia si usano le relazioni
Per cercare lavoro in Italia si usano le relazioni e sistemi informali. Lo ha detto in audizione alla Camera il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aggiungendo tuttavia che sono in aumento i sistemi istituzionali. "Sappiamo - ha spiegato - che in Italia la possibilita' di trovare occupazione e' affidata piu' all'informalita', a sistemi relazionali piuttosto che con metodi piu' istituzionali".
Tuttavia, ha aggiunto, "c'e' un dato interessante, i centri pubblici hanno mantenuto un livello buono, si sono rafforzati" durante la crisi.
"Oggi un numero abbastanza significativo di cittadini ha utilizzato una strumentazione pubblica: 4 su 10 hanno utilizzato questi strumenti. Il che dimostra che questo sistema ha una sua affidabilita'. Certo pensiamo che sia necessario migliorare le loro performance", ha osservato.
GARANZIA GIOVANI PROCEDE, RISORSE ANCHE INSUFFICIENTI
Potrebbero rivelarsi addirittura insufficienti le risorse stanziate dalla Ue a finanziamento del programma Garanzia Giovani. A profilare la possibilità che il 'successo' del piano possa asciugare prim del tempo le risorse a disposizione è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di una audizione alla commissione lavoro della Camera. Al 5 marzo scorso, infatti, riassume, erano 440 mila i giovani registrati al piano, il 78% del target su cui il governo ha la possibilità di intervenire.
Iscrizioni che sono avvenute ad un ritmo di circa 10mila alla settimana che potrebbero portare, a fine anno, a circa 800mila i giovani che hanno aderito al piano europeo. "E' giusto quindi mantenere alta l'attenzione ma se guardo questi dati il timore paventato di non riuscire ad usare le risorse assegnate dall'Europa non è un rischio concreto", aggiunge Poletti. "Al contrario potremo avere il problema opposto: avremmo cioè bisogno di più risorse per dare a tutti i giovani le stesse opportunità".
Una eventualità che potrebbe però essere svantata nel caso l'Europa accogliesse la richiesta italiana "di rendere strutturale Garanzia Giovani rifinanziando per il futuro il piano considero che potrebbero non bastare le risorse", spiega ancora Poletti.
Iscrizioni che sono avvenute ad un ritmo di circa 10mila alla settimana che potrebbero portare, a fine anno, a circa 800mila i giovani che hanno aderito al piano europeo. "E' giusto quindi mantenere alta l'attenzione ma se guardo questi dati il timore paventato di non riuscire ad usare le risorse assegnate dall'Europa non è un rischio concreto", aggiunge Poletti. "Al contrario potremo avere il problema opposto: avremmo cioè bisogno di più risorse per dare a tutti i giovani le stesse opportunità".
Una eventualità che potrebbe però essere svantata nel caso l'Europa accogliesse la richiesta italiana "di rendere strutturale Garanzia Giovani rifinanziando per il futuro il piano considero che potrebbero non bastare le risorse", spiega ancora Poletti.
POLETTI, SOLO 4 SU 10 SI RIVOLGONO A CENTRI PUBBLICI PER IMPIEGO
Solo 4 cittadini su 10 si rivolgono anche ai centri pubblici per l'impiego per cercare una occupazione. E' il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di una audizione alla commissione Lavoro della Camera, a fotografare il ruolo ed il peso delle istituzioni pubbliche sul mercato del lavoro.
"Non è un dato soddisfacente ma si può dire che i centri pubblici, pur in un momento di crisi, hanno mantenuto la loro presenza e il dato di afflusso non è così lontano dagli altri attori del settore che collocano mediamente, anch'essi, il 5% dei lavoratori in cerca di occupazione", spiega sottolineando l'importanza della loro ristrutturazione prevista dal Jobs Act.
"Non è un dato soddisfacente ma si può dire che i centri pubblici, pur in un momento di crisi, hanno mantenuto la loro presenza e il dato di afflusso non è così lontano dagli altri attori del settore che collocano mediamente, anch'essi, il 5% dei lavoratori in cerca di occupazione", spiega sottolineando l'importanza della loro ristrutturazione prevista dal Jobs Act.
ITALIA PENULTIMA IN UE PER SPESA IN SERVIZI IMPIEGO
"I dati evidenziano chiaramente come in molti Paesi europei la scelta di spendere più in politiche attive per il lavoro o in servizi per l''impiego registri una tendenza omogenea a lavorare sulla strumentazione. L''Italia è penultima in Europa rispetto alla spesa per i servizi per il lavoro nel periodo 2007-2012. È una situazione che ha bisogno di essere ribilanciata in modo forte perché il dato non può assolutamente essere considerato adeguato". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in audizione in commissione Lavoro alla Camera, sui servizi per l''impiego.
440MILA REGISTRATI GARANZIA GIOVANI, 210MILA PRESI IN CARICO
"Ad oggi 440mila giovani si sono registrati a Garanzia Giovani, il 78% del target su cui abbiamo possibilità di intervenire. Di questi, 210mila sono già stati presi in carico dai servizi".
Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in audizione in commissione Lavoro alla Camera sui servizi per l''impiego, ricordando che le risorse valgono 1,5 miliardi,in grado quindi di coprire 560 mila giovani.
Calcolando che "la registrazione chiuderà a fine 2015 e 10 mila giovani a settimana entrano nel programma, se il ritmo sarà mantenuto fino alla fine avremo 800 mila giovani registrati", ha aggiunto il ministro. E se il programma ha davanti altri due anni per realizzare le politiche previste dal piano "credo che realizzeremo l''obiettivo significativamente prima".
"Il rischio paventato di non usare le risorse comunitarie assegnate non mi sembra un rischio concreto - ha concluso Poletti - perché probabilmente avremo il problema opposto:
abbiamo bisogno di altre risorse per dare a tutti i giovani le stesse opportunità.
Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in audizione in commissione Lavoro alla Camera sui servizi per l''impiego, ricordando che le risorse valgono 1,5 miliardi,in grado quindi di coprire 560 mila giovani.
Calcolando che "la registrazione chiuderà a fine 2015 e 10 mila giovani a settimana entrano nel programma, se il ritmo sarà mantenuto fino alla fine avremo 800 mila giovani registrati", ha aggiunto il ministro. E se il programma ha davanti altri due anni per realizzare le politiche previste dal piano "credo che realizzeremo l''obiettivo significativamente prima".
"Il rischio paventato di non usare le risorse comunitarie assegnate non mi sembra un rischio concreto - ha concluso Poletti - perché probabilmente avremo il problema opposto:
abbiamo bisogno di altre risorse per dare a tutti i giovani le stesse opportunità.
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