Gentilissimo Sottosegretario/ On./Senatore,
siamo i 23 dipendenti a tempo determinato della Provincia di Chieti che lavoriamo presso i Centri per l'Impiego da ormai 12 anni.
Questo anno, precisamente il 22 dicembre 2014, cinque di noi hanno superato i 36 mesi di contratto a tempo determinato, mentre gli altri a scalare lo supereranno a partire dal mese di gennaio 2015.
Il presidente della Provincia di Chieti con atto del consiglio provinciale il 18 dicembre 2014 delibera la proroga per noi 5 in scadenza dal 22/12/2014 al 31/12/2014 per poi attendere il mille proroghe e/o maxi emendamento per verificare la eventuale prosecuzione delle attività per il 2015.
Il giorno 22 dicembre 2014, nostro ultimo giorno di lavoro, revocano la delibera di proroga in autotutela senza motivazione ed automaticamente ci arrivano i telegrammi di annullamento del contratto il 23 dicembre e quindi licenziamento dopo 12 anni di servizio.
Il 2 gennaio 2015 ci convoca il presidente in Provincia per tranquillizzarci dicendoci che con atto presidenziale ci avrebbero rimesso in servizio.
Ci presentiamo dal Presidente il quale ci riceve dopo 5 ore di attesa per comunicarci che non hanno alcuna intenzione di superare i 36 mesi perché nessuna normativa lo permette ed il mille proroghe non si riferisce al nostro caso, in quanto in nessun atto del Governo c’è scritto che si possono superare questi benedetti 36 mesi.
Non hanno voluto sentire del parere del Ministero della Funzione Pubblica del 20/03/2014, espressasi per caso identico per la Provincia di Perugia, che spiegava la specialità di questa situazione e chiariva la possibilità di oltrepassare questi 36 mesi solo per il nostro caso. Questi amministratori ritengono che in virtù delle ultime sentenze della Corte di Giustizia Europea noi potremmo un giorno adire le vie legali.
Siamo le figure specialistiche dei 4 Centri per l'Impiego della Provincia di Chieti, pagati con il FSE e quindi fondi extra bilancio.
Il comma 429 del maxiemendamento alla legge di stabilità permette alle Province di prorogare i contratti solo dei Centri per l’Impiego al fine di consentire la corretta erogazione del pubblico servizio nelle more della riforma Del Rio con un’unica limitazione: purché continui ad esercitarne le funzioni!!! Ed è chiaramente il nostro caso.
La provincia di Chieti ha sottoscritto con la Regione la proroga delle attività ad oggi fino a maggio 2014, ha ottenuto i fondi per pagare i nostri contratti, ha assicurato la prosecuzione delle attività ma non ha ottemperato alla nostra proroga lasciando i servizi scoperti ed incassando i soldi per continuare ad erogarli.
Ci resta solo di interessare la Procura della Repubblica che può far luce sull’utilizzo dei fondi e gli ispettori comunitari e sarà la nostra ultima spiaggia in quanto siamo interessati solo a lavorare.
La collettività ci ha sempre considerato punti di riferimento per il territorio sia le aziende che i disoccupati hanno sempre avuto risposte chiare e veritiere da noi: solo chi lavora ogni giorno negli sportelli a contatto con i cittadini può capire.
Ne sono un piccolo esempio il numero delle richieste pervenute alla Regione da parte delle aziende del territorio per ospitare tirocini sul programma Garanzia Giovani. Abbiamo organizzato convegni, li abbiamo chiamati uno per uno chiedendo di dare un'opportunità ai ragazzi che come noi vivono la precarietà.
Tutto ciò ha del paradossale ci deve scusare se ci permettiamo di disturbarla, ma non sappiamo più cosa fare sono giorni che cerchiamo di parlare con persone che non vogliono sentire per incapacità di applicare le leggi dello Stato.
Le chiediamo di aiutarci se può in qualche modo siamo gli unici precari non salvaguardati d’ITALIA.
La ringraziamo di cuore per l’attenzione che ci sta dedicando in questo momento e viviamo nella speranza di poter riprendere il nostro servizio oggi sospeso rivolto a quei cittadini che ne hanno più bisogno.
siamo i 23 dipendenti a tempo determinato della Provincia di Chieti che lavoriamo presso i Centri per l'Impiego da ormai 12 anni.
Questo anno, precisamente il 22 dicembre 2014, cinque di noi hanno superato i 36 mesi di contratto a tempo determinato, mentre gli altri a scalare lo supereranno a partire dal mese di gennaio 2015.
Il presidente della Provincia di Chieti con atto del consiglio provinciale il 18 dicembre 2014 delibera la proroga per noi 5 in scadenza dal 22/12/2014 al 31/12/2014 per poi attendere il mille proroghe e/o maxi emendamento per verificare la eventuale prosecuzione delle attività per il 2015.
Il giorno 22 dicembre 2014, nostro ultimo giorno di lavoro, revocano la delibera di proroga in autotutela senza motivazione ed automaticamente ci arrivano i telegrammi di annullamento del contratto il 23 dicembre e quindi licenziamento dopo 12 anni di servizio.
Il 2 gennaio 2015 ci convoca il presidente in Provincia per tranquillizzarci dicendoci che con atto presidenziale ci avrebbero rimesso in servizio.
Ci presentiamo dal Presidente il quale ci riceve dopo 5 ore di attesa per comunicarci che non hanno alcuna intenzione di superare i 36 mesi perché nessuna normativa lo permette ed il mille proroghe non si riferisce al nostro caso, in quanto in nessun atto del Governo c’è scritto che si possono superare questi benedetti 36 mesi.
Non hanno voluto sentire del parere del Ministero della Funzione Pubblica del 20/03/2014, espressasi per caso identico per la Provincia di Perugia, che spiegava la specialità di questa situazione e chiariva la possibilità di oltrepassare questi 36 mesi solo per il nostro caso. Questi amministratori ritengono che in virtù delle ultime sentenze della Corte di Giustizia Europea noi potremmo un giorno adire le vie legali.
Siamo le figure specialistiche dei 4 Centri per l'Impiego della Provincia di Chieti, pagati con il FSE e quindi fondi extra bilancio.
Il comma 429 del maxiemendamento alla legge di stabilità permette alle Province di prorogare i contratti solo dei Centri per l’Impiego al fine di consentire la corretta erogazione del pubblico servizio nelle more della riforma Del Rio con un’unica limitazione: purché continui ad esercitarne le funzioni!!! Ed è chiaramente il nostro caso.
La provincia di Chieti ha sottoscritto con la Regione la proroga delle attività ad oggi fino a maggio 2014, ha ottenuto i fondi per pagare i nostri contratti, ha assicurato la prosecuzione delle attività ma non ha ottemperato alla nostra proroga lasciando i servizi scoperti ed incassando i soldi per continuare ad erogarli.
Ci resta solo di interessare la Procura della Repubblica che può far luce sull’utilizzo dei fondi e gli ispettori comunitari e sarà la nostra ultima spiaggia in quanto siamo interessati solo a lavorare.
La collettività ci ha sempre considerato punti di riferimento per il territorio sia le aziende che i disoccupati hanno sempre avuto risposte chiare e veritiere da noi: solo chi lavora ogni giorno negli sportelli a contatto con i cittadini può capire.
Ne sono un piccolo esempio il numero delle richieste pervenute alla Regione da parte delle aziende del territorio per ospitare tirocini sul programma Garanzia Giovani. Abbiamo organizzato convegni, li abbiamo chiamati uno per uno chiedendo di dare un'opportunità ai ragazzi che come noi vivono la precarietà.
Tutto ciò ha del paradossale ci deve scusare se ci permettiamo di disturbarla, ma non sappiamo più cosa fare sono giorni che cerchiamo di parlare con persone che non vogliono sentire per incapacità di applicare le leggi dello Stato.
Le chiediamo di aiutarci se può in qualche modo siamo gli unici precari non salvaguardati d’ITALIA.
La ringraziamo di cuore per l’attenzione che ci sta dedicando in questo momento e viviamo nella speranza di poter riprendere il nostro servizio oggi sospeso rivolto a quei cittadini che ne hanno più bisogno.
Distinti Saluti
Coordinamento dei Precari
PROVINCIA DI CHIETI
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