Il progetto ApL di fatto eroga fondi alle agenzie interinali per svolgere il loro normale compito di selezione del personale e di assunzione temporanea dei dipendenti di aziende richiedenti la flessibilità della contrattualità lavorativa.
Nonostante le ingenti risorse messe a disposizione per tale progetto (600.000 €), i risultati in termini di inserimenti lavorativi effettivi sono esigui.
Dovremmo chiederci inoltre perché le aziende che hanno a disposizione un servizio gratuito di preselezione dovrebbero preferire servizi a pagamento. Certo non è pensabile che i Centri per l’impiego facciano fronte all’intera gestione dell’incrocio domanda/offerta di lavoro, ma sicuramente potrebbero – e dovrebbero – incidere maggiormente di quanto non avvenga adesso.
Perché non rendere più accessibile alle aziende il servizio di preselezione con una adeguata azione di marketing territoriale? Talvolta si ha la sensazione che si tenga volutamente “il freno a mano tirato” nell’erogare un servizio di qualità. Anche partendo dalle risorse finanziarie limitate che abbiamo a disposizione, siamo convinti che sia possibile ottimizzare i mezzi a disposizione ed erogare un servizio migliore.
1 commento:
La domanda è chi ha veramente la governance del mercato del lavoro e quali interessi persegue.
La formazione è un settore lottizzato e dominato dalle logiche lobbistiche di ridistribuzione delle risorse locali ad amici di amici (vedi andamento voucher personali o la recente cartaILA). Politica e sindacati si fingono assenti anche se in realtà hanno forti interessi in campo e sono quindi conniventi, complici e mandanti. Non c'è nessun controllo n'è trasparenza dei processi di selezione e formazione .
Il danno si manifesta nelle scarse prestazioni del sistema e nella crisi generale lavorativa oltre che economica.
Quando le persone non funzionano vanno cambiate.
Per colpa degli interessi sei pochi con un piccolo potete in mano, sia noi operatori che i molti cittadini stanno subendo un furto.
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