Lettera al Presidente della Provincia, all'Assessore al Lavoro e al Dirigente dei Servizi
I lavoratori del settore lavoro della
Provincia di Firenze DENUNCIANO costantemente e con forza
il permanente stato di disagio nell'erogazione del servizio e
l'impossibilità di perseguire missione e obiettivi del settore.
Nonostante i documenti e le denunce
fatti negli ultimi 3 anni (ultimo la mozione approvata all'assemblea
per il contratto decentrato il18 Settembre che rialleghiamo) siamo
davanti ad una situazione che sta ogni giorno di più degenerando,
senza che si vedano soluzioni o miglioramenti rispetto
all'erogazione e gestione dei servizi stessi (non è
giustificabile neppure in una situazione istituzionale cosi
complessa).
Stiamo diventando sempre più degli
uffici burocratici, di fronte ad una macelleria sociale, dove le
persone diventano numeri e dove i servizi e i lavoratori diventano
facile e spesso gratuito bersaglio di attacchi generalizzati che non
possono che screditare il lavoro pubblico.
Il rapporto con l'utenza diviene
sempre più aspro a causa della mancanza di mezzi e strumenti, ed il
tempo da dedicare al singolo utente è inadeguato.
A farne le spese sono gli operatori in
prima linea e gli utenti che “avrebbero” diritto a ricevere un
servizio dignitoso e funzionale alle loro esigenze.
Malgrado le conferenze stampa, le
grandi parole e rassicurazioni che a più riprese vengono fuori,
assistiamo ad una latitanza totale della politica e della dirigenza
su questi temi e su risposte efficaci alle questioni sollevate.
Ad esempio, significativi, ma non
esaustivi gli avvenimenti degli ultimi 10 gg e dei prossimi...
In contemporanea abbiamo assistito:
- alla chiusura obbligatoria degli uffici della provincia del 2 novembre, senza neppure prendere in considerazione che per i servizi per il lavoro tale chiusura a inizio mese, con fine di contratti e rinnovi di casse integrazione in deroga, avrebbe creato un'emergenza per gli operatori e un disservizio pesante per le persone (costrette a file vergognose fin dall'alba);
- alla chiusura del Centro per l'Impiego Isolotto fino al 7 di Novembre per trasloco (sicuramente non a favore del Cpi e del servizio lavoro) causando, così, un forte disagio sul territorio e sugli altri uffici della città;
- il trasloco della Direzione Lavoro e del Collocamento Mirato in via Capodimondo (con i conseguenti disagi);
- inoltre sempre in questo periodo, siamo in procinto di cambiare sistema informativo (nuovo Idol), sistema ad oggi molto instabile; diventa alquanto banale prevedere l'impatto sui servizi ed il disagio all'utenza (oramai continuo).
Siamo a richiedere pertanto un
intervento urgente per la situazione di insostenibile pressione e dichiariamo che la gestione di
emergenza quotidiana di un servizio importante per la società e il
Paese non può essere sostenuto solo dalla buona volontà degli
operatori (dei quali un buon 30% hanno un contratto di precariato che
si protrae sotto varie forme contrattuali dal 2003).
Da sempre siamo stati disponibili e
pronti a confrontaci sulle questioni e soluzioni dei problemi anche
con il nostro apporto, senza ottenere riscontri concreti.
Chiediamo risposte concrete da parte
della Dirigenza e della parte Politica, per le soluzioni
dell'attuale situazione, che ci consenta almeno di tamponare la
situazione fino al definitivo riordino dell'assetto istituzionale in
modo dignitoso per
l'utenza e per i lavoratori!
I lavoratori dei Centri per l'Impiego
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