Le incertezze dovute al “riordino istituzionale” lasciano i Centri per l’Impiego in una situazione di incertezza insopportabile.
La Regione Toscana, contrariamente ad altre regioni, ha fatto propria la criticità del servizio stanziando risorse e assumendone in prima persona la gestione. Ma le preoccupazioni rimangono tutte.
Non si può pensare ad una gestione di un servizio così importante senza certezze che traguardino la sola annualità. Il Governo, con la riforma costituzionale, si riapproprierà (se passerà il referendum confermativo) della Funzione, ma nel frattempo le incertezze regnano sovrane.
Da una parte la Regione stanzia risorse che garantiranno, per quanto di competenza, la copertura dei costi per tutto il 2016 e per il 2017; dall’altra il Governo latita ed ancora non garantisce la propria parte.
Le lavoratrici ed i lavoratori dei Centri per l’Impiego si dividono tra dipendenti a tempo indeterminato o determinato delle ex Province; dipendenti di soggetti gestori aggiudicatari di gare appaltate dalle ex Province; “collaboratori” a vario titolo (partite IVA ecc.); e dipendenti di aziende in house delle vecchie Province.
Nel marasma causato dal “disordino istituzionale” la Regione riesce per il 2016 a porre rimedio agli aspetti gestionali avvalendosi del personale delle ex Province, facendosi carico di bandire una nuova gara per quei servizi appaltati (quasi tutti in scadenza il 31/12/2016) ma non può assumere (essendo la delega in transito verso il Governo – riforma costituzionale).
Ma neppure le ex Province possono farlo (blocco delle assunzioni in virtù del “disordino istituzionale). Dunque se il Governo non si deciderà a capire quale caos ha generato inevitabilmente i Centri per l’Impiego andranno incontro a difficoltà ancora maggiori di quelle cui già ora devono far fronte.
La copertura dei prepensionamenti (obbligati per concorrere al taglio del 50% dei costi del personale delle Province) è impossibile e i Centri, già ora sotto organico, andranno ancora più in affanno (stanti anche i maggiori impegni che deriveranno dall’applicazione dello jobs act).
Le lavoratrici e i lavoratori a tempo determinato dovranno attendere, ancora una volta, una norma in deroga che permetta alle Province di rinnovare anche per il 2017 il loro contratto.
In tutto questo caos, cui si fa fronte grazie alla grande disponibilità di addetti a tutti i livelli, chi rischia di avere un danno sono gli utenti: disoccupati in cerca di un lavoro!
Non vorremmo che dietro tutto questo marasma si nascondesse la neppur tanto velata volontà del Governo di aprire il mercato alle agenzie private.
Riteniamo tutto questo inaccettabile.
L’incrocio domanda/offerta, le politiche del lavoro non possono diventare campo aperto per chi ha come propria mission non un servizio ma il guadagno!
I disoccupati non possono diventare anche una merce.
La CGIL tutta metterà in campo ogni iniziativa possibile per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori dei Centri per l’impiego, a partire dai tempi determinati in scadenza, ma si attiverà anche e soprattutto per garantire che gli stessi centri non affoghino nelle disfunzioni create dal Governo.
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