Il 31 dicembre, quando Torino diventerà Città Metropolitana, i 22 lavoratori precari della Provincia sono destinati a restare senza lavoro. Per protestare contro questa situazione si sono incatenati in piazza Castello davanti alla sede del nuovo Consiglio Metropolitano. Assieme a loro, anche colleghi assunti a tempo indeterminato, che non perderanno il posto ma verranno ricollocati, e uno striscione di solidarietà da parte dei 2700 precari delle province italiane, con i quali i torinesi si sono messi in contatto.
«Mediamente abbiamo lavorato in Provincia per 10 anni, un quarto della nostra vita – dice il portavoce del gruppo,Michele Siati, che ha parlato in Consiglio – e crediamo di meritare rispetto. Fra quaranta giorni saremo disoccupati, al sindaco Piero Fassino e ai consiglieri metropolitani chiediamo un intervento per risolvere il problema. Mettiamo sul piatto 10 anni di professionalita’, che potrebbe essere utilmente sfruttata assumendoci nei Centri per l’impiego, da tempo in emergenza sul fronte del personale».
«Gli approfondimenti fatti finora – ha replicato in sindaco Piero Fassino in aula – hanno escluso che il problema possa essere risolto senza un intervento normativo nazionale. Ma vanno cercate tutte le soluzioni possibili, per cui propongo di lavorare insieme su due fronti, quello nazionale e quello locale. Sul primo versante sarà utile che anche i consiglieri intervengano presso i loro gruppi parlamentari. Su quello locale possiamo attivarci presso la Regione per verificare la fattibilità della soluzione da voi indicata presso i Centri per l’impiego. Da parte nostra assicuro la massima vicinanza umana e la piena consapevolezza della responsabilità politica che ci compete».
«Mediamente abbiamo lavorato in Provincia per 10 anni, un quarto della nostra vita – dice il portavoce del gruppo,Michele Siati, che ha parlato in Consiglio – e crediamo di meritare rispetto. Fra quaranta giorni saremo disoccupati, al sindaco Piero Fassino e ai consiglieri metropolitani chiediamo un intervento per risolvere il problema. Mettiamo sul piatto 10 anni di professionalita’, che potrebbe essere utilmente sfruttata assumendoci nei Centri per l’impiego, da tempo in emergenza sul fronte del personale».
«Gli approfondimenti fatti finora – ha replicato in sindaco Piero Fassino in aula – hanno escluso che il problema possa essere risolto senza un intervento normativo nazionale. Ma vanno cercate tutte le soluzioni possibili, per cui propongo di lavorare insieme su due fronti, quello nazionale e quello locale. Sul primo versante sarà utile che anche i consiglieri intervengano presso i loro gruppi parlamentari. Su quello locale possiamo attivarci presso la Regione per verificare la fattibilità della soluzione da voi indicata presso i Centri per l’impiego. Da parte nostra assicuro la massima vicinanza umana e la piena consapevolezza della responsabilità politica che ci compete».
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