In
questa intervista Benini tratteggia alcune delle difficoltà che il
coordinamento fin dalla sua nascita ha sottolineato:
-
il numero insufficiente di operatori, di cui molti precari
-
bassi investimenti sulle politiche attive
-
il problema del "modello" informale dell'incrocio
domanda/offerta, e noi proponiamo come ricetta per risolvere
parzialmente questo limite che le aziende siano obbligate a
dichiarare i propri fabbisogni occupazionali/formativi
E
condividiamo anche altri punti:
-
scarsi finanziamenti e bassa qualificazione degli interventi
formativi
-
i finanziamenti europei finiscono per far lavorare i formatori più
che i formati
-
abbiamo tante Garanzie Giovani regionali, alcune molto diverse tra
loro nei tempi, nelle modalità e negli strumenti attivati
|
Mentre sono in elaborazione e discussione, sia a livello Centrale che nel Parlamento Regionale, diverse proposte sul riassetto organizzativo dell'ente intermedio, noi lavoratori precari siamo allarmati e sempre più preoccupati dalla scarsa attenzione rivolta al problema dei dipendenti con contratti precari, che da anni assicurano l'erogazione di servizi strutturali nel settore lavoro.
Intervista a Benini
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