La Toscana è in prima fila per cercare di risolvere il problema dei Centri per l’impiego, essendo passata la loro gestione dalle Province alle Regioni.
Sono in arrivo dalla Toscana oltre 12 milioni di euro destinati a progetti volti a rafforzare la capacità dei servizi sociali, come avviare misure formative personalizzate progettate insieme ai Centri per l'impiego. In tal senso è stato dato anche il via libera al rinnovo della convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Toscana, che fa seguito all'Accordo Stato -Regioni Province Autonome dello scorso dicembre, per la proroga per il 2017 dell'attività dei Centri per l'impiego.
La convenzione regola i relativi rapporti e gli obblighi in relazione alla gestione dei servizi per il lavoro e delle politiche attive del lavoro. Son così stabiliti anche gli impegni di carattere finanziario: in particolare è stabilito che il costo del personale a tempo indeterminato e delle spese di funzionamento sia per due terzi a carico del ministero e per un terzo a carico della Regione Toscana.
“Confidiamo che la firma della convenzione costituisca un ulteriore passo in avanti per uscire dalla fase di transitorieta' e instabilita' in cui si trova il mercato del Lavoro – spiega l'assessore regionale Cristina Grieco, coordinatrice della commissione Istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni - Ora siamo giunti al punto in cui e' necessario superare la fase transitoria e dare stabilità al sistema italiano dei servizi e delle politiche attive per il lavoro sin dal 2018". "Per poter procedere in maniera compiuta alla riorganizzazione dei CPI – afferma Grieco - occorrerà affrontare e risolvere alcune questioni cruciali: il trasferimento del personale a tempo indeterminato, ancora alle dipendenze delle Province, alle Regioni, sostenere i Lep (livelli essenziali di prestazioni equivalenti), attraverso risorse e nazionali stabili. E ancora, l'approvazione del Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva, come quadro di riferimento per orientare l'utilizzo delle risorse legate verso obiettivi concordati per il miglioramento e la qualificazione dei servizi per l'impiego”.
La regione Liguria ha invece fatto un accordo con il Ministero del Lavoro per il riconoscimento di tutti i dipendenti del Centri per l’impiego. L’assessore della regione Liguria al Lavoro, Gianni Berrino, spiega che “il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha finalmente riconosciuto, per il 2017, alla Regione Liguria, tutti i 205 dipendenti, a tempo indeterminato, dei Centri per l’impiego, sanando i difetti del 2015 e del 2016, anni in cui lo stesso ministero ci aveva riconosciuto solo 156 dipendenti”.
“Conseguentemente al riconoscimento del numero corretto dei dipendenti – aggiunge Berrino – saranno erogati 6,2 milioni di euro per il funzionamento dei servizi per l’impiego, un importo superiore a quelli dei due anni precedenti visto che erano parametrati solo su 156 dipendenti. La decisione, molto attesa e frutto di un lungo lavoro di dialogo col ministero, consente di dare continuità alle attività dei Centri per l’impiego e quindi ai servizi ai cittadini, su una tematica così nevralgica e sentita come il lavoro”.
Infine nelle regioni Marche ed Umbria si sono svolti degli incontri con i sindacati per fare il punto sulle criticità derivanti dalla necessità di un finanziamento pluriennale e strutturale da parte nazionale per il funzionamento dei Centri per l’impiego oltre che la prospettiva della riorganizzazione nel contesto regionale.
Nelle Marche è pronta la riorganizzazione ed i collegamento alla rete telematica regionale dei Centri per l’impiego: 13 sedi e 20 distaccamenti sparsi sul territorio con risorse dedicate attraverso il Fondo sociale europeo 2014-2020 per 20,8 milioni di euro utilizzati anche per i piani di rafforzamento. L’Intesa prevede un tavolo permanente di confronto che rafforzi il comune impegno a ricercare convergenze per la promozione, il miglioramento e l’efficientamento dei Centri per l’impiego marchigiani. I temi portanti sono: il finanziamento delle politiche del lavoro, i livelli essenziali delle prestazioni e stabilizzazioni dei lavoratori precari.
La programmazione della regione Marche prevede interventi e azioni a sostegno delle politiche attive del lavoro con 288 milioni di risorse provenienti dal Fondo sociale europeo.
In particolare sono prioritari gli interventi nelle aree del sisma a favore della ricostruzione, riorganizzazione dei centri per l’impiego, utilizzo sinergico dei fondi europei, massimo sostegno alla formazione attraverso il sistema duale scuola lavoro, ricollocazione lavorativa con incentivi all’assunzione per le imprese.
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