In
Umbria oltre 65mila cittadini sono iscritti alle liste come
disoccupati e inoccupati. Prevalgono le donne e gli under 30. I
servizi umbri ai primi posti in Italia, ma bisogna investire sul
personale
In
data 13 marzo 2017 si è svolta presso la Sala Pietro Conti della
Cgil Regionale a Perugia la riunione congiunta tra Fp-Cgi Fp-Cisl
Fpl-Uil regionali, le delegate e i delegati delle rappresentanze
sindacali unitarie, e Cgil Cisl Uil dell’Umbria per fare il punto
della situazione sulla vertenza aperta sul futuro dei centri per
l’impiego in Umbria.
Dopo
le assemblee di Perugia e di Terni delle scorse settimane che hanno
approvato all’unanimità il documento elaborato dalle categoria di
Cgil Cisl Uil insieme alle rappresentanze sindacali unitarie, a
sostegno del quale è stato proclamato
lo stato di agitazione,
le iniziative sindacali programmate a partire dalla prossima
settimana prevederanno un volantinaggio di sensibilizzazione dei
cittadini utenti e una richiesta d’incontro agli assessori
competenti, ai capogruppo in consiglio regionale, ai parlamentari
eletti in Umbria.
L’obiettivo
delle organizzazioni sindacali è quello di evitare sia lo
smantellamento di un servizio fondamentale per realizzare un sistema
compiuto e articolato di politiche attive del lavoro, sia la
dispersione di un patrimonio di professionalità che, nonostante le
enormi problematiche inerenti la condizione di precarietà di tutti i
dipendenti e le insufficienze organizzative, secondo tutti gli
indicatori di settore del Ministero del Lavoro, colloca le esperienze
umbre dei Centri per l'Impiego ai primi posti in Italia, mettendo in
primo piano il ruolo fondamentale e insostituibile del servizio
pubblico.
Per
dare un’idea della mole di utenza annuale che insiste su tali
servizi, il
numero degli iscritti come disoccupati/inoccupati ai centri per
l’impiego a livello regionale ammonta a 65.748 cittadini,
di cui oltre 50.000 nel territorio della provincia di Pg e 15.700 a
Terni (dati forniti dall’ultimo bollettino sul Mercato del Lavoro
della Regione dell’Umbria relativi 2015). Questo è solo il dato
numerico di partenza a cui vanno aggiunti i servizi di secondo
livello rivolti all’utenza (mediazione, orientamento, legge 68,
servizi per i cittadini stranieri) a cui ciascun utente può
accedere. La composizione dell’utenza vede 34.604
donne e 31.144 uomini.
Tra i titoli di studio prevalgono i diplomati, ma è possibile
trovare sia soggetti privi di titolo di studio, che laureati e
soggetti con titoli elevati.
L’utenza
è composta anche da fasce deboli tra cui gli extracomunitari
disoccupati che risultano essere circa 9730,
mentre gli iscritti alle categorie
protette ed al collocamento mirato dei disabili sono circa 9800.
La fascia di età di iscritti più consistente è quella dei giovani
fino a 29 anni,
tra i quali è da rimarcare che sono già stati presi in carico 17183
utenti dai Centri per l’Impiego umbri in base all’ultima
rilevazione del 2017, uno dei migliori dati in Italia. A questi
soggetti sono stati proposti servizi di orientamento e misure di
politica attiva del lavoro finanziate. I Centri per l’Impiego sono,
inoltre, impegnati nel nuovo programma rivolto a Giovani ed Adulti
della Regione dell’Umbria con una agenda di appuntamenti
giornalieri che arriva al mese di luglio 2017.
C'è,
inoltre, da rilevare che il numero di operatori a tempo indeterminato
messo in relazione con il numero di utenti disoccupati non
corrisponde in Umbria ai parametri ottimali, recentemente comunicati
da Anpal: sarebbero infatti necessari ulteriori 87 operatori a tempo
indeterminato e sarebbe pertanto opportuno prevedere
perlomeno le stabilizzazioni dei 46 operatori precari di Perugia ed
il potenziamento degli uffici di Terni.
Per
raggiungere risultati utili a tutta la collettività umbra, al
sistema sociale ed economico, è necessario investire sul
potenziamento dei servizi e sulle risorse umane (stabilizzazione dei
precari che hanno nel tempo superato svariate selezioni e concorsi ed
avrebbero i requisiti per l'assunzione a tempo indeterminato previsti
dal decreto Madia, superare istituti come l’avvalimento per le
gestione del personale), programmare un’attività di formazione
permanente e adottare modelli organizzativi chiari e condivisi.
Questi gli obiettivi prefissati da Cgil, Cisl e Uil regionali.
Perugia,
14 marzo 2017
CGIL
CISL UIL UMBRIA
FP
CGIL UMBRIA
CISL
FP UMBRIA
UIL
FPL
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