(ANSA) La Cgil esprime preoccupazione per la decisione di non prorogare i contratti dei lavoratori precari delle province, concentrati nei centri per l'impiego. ''In attesa di riorganizzare il sistema - affermano in una nota Serena Sorrentino, segretario confederale Cgil, e Federico Bozzanca, segretario nazionale Fp Cgil - non si può depotenziare la rete di servizi per il lavoro esistente''. "Gli addetti ai centri per l'impiego - sottolineano - sono circa 6.800 in tutta Italia, di questi, secondo le ultime stime, circa 1.500 sono quelli temporanei ai quali andrebbe intanto prorogato il contratto in scadenza al 31 dicembre di quest'anno. Onde evitare che ci si accorga all'ultimo minuto che bisogna correre ai ripari perché il sistema non regge, occorre prorogare i contratti dei precari che oggi operano presso i centri per l'impiego, garantendo un servizio che va certamente potenziato e qualificato ma che comunque deve essere effettuato. Auspichiamo che governo, commissioni parlamentari e ministero vadano nella stessa direzione, cioè quella di non indebolire ulteriormente i centri per l'impiego ma di approvare una misura che garantisca i lavoratori precari e riapra la discussione sul sistema di politiche attive".
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