Arriva il nuovo Testo Unico: ecco come cambiano le norme sul pubblico impiego

Nuove regole in ufficio: malattie, premi di produzione e meritocrazia tornano alla contrattazione di primo e di secondo livello. Road map per l'assunzione dei precari vincitori di concorso, quote riservate per gli altri e sblocco del turnover. Primi passi verso il welfare aziendale


ROMA - Sblocco al turnover, più spazio alla contrattazione, via le norme rigide sulle assenze ma stretta sui "furbetti del weekend", primi passi verso il welfare aziendale: ecco il nuovo Statuto dei lavoratori pubblici. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto correttivo del Testo Unico sulla Pubblica Amministrazione. Le norme non sono però ancora definitive: il testo dovrà passare il vaglio delle Regioni (l'intesa in questo caso è obbligatoria) e delle commissioni parlamentari (i pareri invece non sono vincolanti) per poi tornare in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo. Modifiche vengono richieste anche dai sindacati, che rivendicano una maggiore adesione all'accordo sottoscritto con il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia a novembre.

ASSUNZIONE PER I PRECARI. Arriva finalmente lo sblocco del turnover nella P.a. Non verranno assunti tutti i precari, certo, che si conta siano almeno 300.000, per via dei blocchi agli aumenti e alle assunzioni in vigore dal 2010, ma solo quelli che lavorano già da tre anni (anche se non continuativi) e che abbiano superato un concorso pubblico. Per chi , pur avendo lavorato tre anni, non sia vincitore di concorso, c’è la possibilità di godere di una riserva del 50%. Per la stabilizzazione, ha chiarito il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, non sono previste nuove risorse: quelle «già stanziate dalle amministrazioni potranno essere trasferite dai contratti a tempo determinato alle assunzioni a tempo indeterminato» e «i costi sono sempre gli stessi». I sindacati non sono del tutto convinti, di questa modalità, e dei tempi: la stabilizzazione avverrà tra il 2018 e il 2020.

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