Mercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 55
La XI Commissione, premesso che:
l'articolo 4, commi 48-50, della legge n. 92 del 2012 (riforma del mercato del lavoro) modifica la delega già conferita al Governo in materia di servizi per l'impiego prevista dalla legge n. 247 del 2007, differendone il termine, estendendone l'ambito alle politiche attive, prevedendo l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni per l'adozione dei decreti legislativi e individuando ulteriori principi e criteri direttivi; nello specifico, i principi e i criteri direttivi a cui il Governo deve attenersi per l'esercizio di tale delega riguardano essenzialmente: il potenziamento dei sistemi informativi e di monitoraggio per una gestione più agevole del mercato del lavoro; la valorizzazione dell'interazione tra collocamento pubblico e privato, tenendo conto della centralità dei servizi per l'impiego al fine di potenziare l'incontro tra domanda e offerta del lavoro; l'individuazione dei criteri per l'accreditamento e l'autorizzazione dei soggetti operanti, nonché i livelli essenziali delle prestazioni nei servizi pubblici per l'impiego; la revisione e semplificazione delle procedure amministrative; l'incentivazione della ricerca attiva di nuova occupazione; la qualificazione professionale dei giovani che entrano nel mercato del lavoro; in particolare, il comma 49 del sopracitato articolo ha previsto il differimento del termine per l'esercizio della delega a sei mesi dall'entrata in vigore della legge n.92 del 2012, fissandolo al 18 gennaio 2013; ad oggi, però, essendo scaduto il termine previsto per l'esercizio della delega in materia di servizi per l'impiego non è stato ancora chiarito in che modo verranno riorganizzati tali servizi e a chi verranno attribuite le relative competenze; i centri per l'impiego gestiti dalle province sono, infatti, oltre 550 e gestiscono l'erogazione di servizi ai cittadini, relativamente all'informazione, orientamento e inserimento al lavoro, avvalendosi del supporto di migliaia di operatori esperti e qualificati, spesso assunti con contrattazione a termine, e ai quali potrebbero non essere rinnovati i relativi contratti per l'effetto delle misure previste dai provvedimenti sul contenimento della spesa pubblica, generando forti preoccupazioni sul futuro di quanti ogni giorno mettono al servizio degli altri la propria esperienza e professionalità; l'incertezza normativa e i recenti tagli al fondo sperimentale delle Province stanno penalizzando fortemente le amministrazioni locali non solo nell'erogazione dei servizi sopracitati, che per essere efficaci necessitano di investimenti adeguati, ma pregiudicano anche quel ruolo di governance del sistema che risulta essere indispensabile, e richiesto dalle parti sociali e da tutti gli operatori anche privati; nonostante il quadro nazionale di riferimento evidenzi una disomogeneità nell'efficienza dei servizi resi nelle varie regioni e la percentuale di disoccupati che si rivolge ai servizi pubblici e privati sia ancora molto bassa, il ruolo dei centri per l'impiego è fondamentale e di grande rilievo strategico per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, così come dimostrato nei Paesi europei dove si è maggiormente investito in questi servizi; le maggiori criticità sono da attribuire principalmente alla mancanza di uniformità delle prestazioni sull'intero territorio nazionale, generata da una normativa lacunosa e dalla carenza di risorse finanziarie e strumentali che non permettono il raggiungimento di un livello ottimale di servizi; comparando le diverse esperienze europee, infatti, l'Italia risulta tra i Paesi con la più bassa spesa per i servizi pubblici per l'impiego (dati Eurostat) e la minore efficienza nel mercato del lavoro, con un rapporto tra operatori e disoccupati/inoccupati disponibili al lavoro pari a 494, mentre nel Regno Unito il rapporto è pari a 24, in Francia a 46 e in Germania a 48; l'entrata in vigore della nuova normativa sull'ASPI e la necessità che l'intervento di politica passiva sia obbligatoriamente connesso all'erogazione di un intervento di politica attiva (cosiddetta «condizionalità») rende indispensabile un intervento di rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro; inoltre, il prolungamento della vita attiva determinato dalla recente riforma del trattamento pensionistico ha ampliato la platea degli utenti e richiede, a maggior ragione, la presenza di un sistema in grado di offrire servizi di qualità durante tutto l'arco della vita; alla luce delle priorità politiche individuate dall'Esecutivo per fronteggiare l'emergenza occupazionale e della recente raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sull'istituzione della Youth Guarentee mediante lo stanziamento di fondi destinati a contrastare la disoccupazione giovanile, risulta indispensabile attivare tempestivamente misure che consentano un sistema di centri per l'impiego più efficiente e omogeneo, garantendo gli stessi servizi su tutto il territorio nazionale e il raggiungimento di standard qualitativi ottimali;
impegna il Governo:
-ad intervenire tempestivamente mediante un'adeguata iniziativa normativa al fine di riaprire i termini per l'esercizio della delega in materia di politiche attive e di servizi per l'impiego;
-a chiarire, con urgenza, in che modo e a chi verranno attribuite le relative competenze, anche alla luce del processo di riorganizzazione delle province e delle indicazioni dell'Unione europea che sollecitano la maggiore integrazione possibile tra i sistemi formativi e il mercato del lavoro;
-a definire quali iniziative intenda attivare al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e professionali dei dipendenti attualmente impiegati nei centri per l'impiego, anche mediante misure correttive che consentano un'ottimale riorganizzazione e stabilizzazione del personale;
-ad individuare adeguate risorse economiche, professionali e strumentali che permettano di rafforzare il ruolo strategico dei centri per l'impiego su tutto il territorio nazionale e garantire un adeguato livello di servizi erogati, anche alla luce delle recenti iniziative europee a favore dell'occupazione giovanile;
-a chiarire, alla luce delle recenti misure varate dal Consiglio dei ministri del 26 giugno relativamente all'attuazione della Youth Guarentee, quale sarà il ruolo della struttura di missione e dell'Agenzia per l'impiego nazionale nel processo di riordino dei servizi per l'impiego, tenuto conto anche della riorganizzazione delle province;
-a garantire, nel processo di riorganizzazione dei servizi per l'impiego, territorialità, efficienza, reale integrazione degli interventi tra pubblico e privato, semplificazione delle procedure amministrative e uniformità delle prestazioni sull'intero territorio nazionale al fine di rimuovere le attuali discrepanze e criticità riscontrate tra le varie regioni, fissando obiettivi e standard qualitativi comuni;
-ad attivare un confronto costante con le Regioni e le Amministrazioni locali al fine di predisporre un'azione condivisa e coordinata che permetta una riforma dei servizi per l'impiego più efficiente e conforme agli standard europei.
(7-00067) «Simoni
, Maestri
, Cinzia Maria Fontana
, Giacobbe
».