Prende avvio il percorso di stabilizzazione per 47 precari dei centri
per l’impiego della Provincia di Perugia. La stabilizzazione arriva in
concomitanza con la piena operatività della nuova Arpal, l’Agenzia
regionale per le politiche attive del lavoro che subentra ai centri per
l’impiego. «Un atto di fondamentale importanza – spiega il
vicepresidente della Regione Fabio Paparelli – formalizzato con un atto
della stessa Arpal lo scorso 14 agosto, in attuazione alle previsioni
della legge di bilancio dello Stato per il 2018, in cui è previsto il
trasferimento definitivo della funzione e del personale alle Regioni o
alle agenzie regionali dove istituite».
Passo in avanti
L’Agenzia è stata istituita attraverso la legge regionale sul lavoro
approvata nel febbraio scorso e ora, con la stabilizzazione, secondo
Paparelli si compie «un nuovo passo importante che rafforza la stessa
Arpal, grazie al consolidamento delle competenze del personale già
maturate negli anni al servizio della Provincia di Perugia, e proietta
l’Agenzia verso una dimensione operativa compiuta, in una logica in cui
le politiche attive del lavoro sono fondamentali per rispondere alle
esigenze delle persone in cerca di occupazione, oltre che per
ricollocare nel più breve tempo possibile coloro che beneficiano di
ammortizzatori sociali essendo usciti dal ciclo produttivo».
Problema precarietà
Di sicuro queste stabilizzazioni non risolvono il problema della
precarietà in Umbria. Analizzando i dati di Istat, Inps e centri per
l’impiego il presidente dell’Ires Cgil Umbria Mario Bravi parla di un
«quadro negativo. Esaminando – dice – i primi 3 mesi del 2018, abbiamo
avuto nella nostra regione 43.571 attivazioni delle quali solo il 15,1% a
tempo indeterminato. Non solo. Le cessazioni a tempo indeterminato sono
superiori alle attivazioni, il che significa che aumenta sempre di più
il lavoro povero e precario». Bravi fa poi notare come nell’ultimo anno
le assunzioni a termine siano cresciute del 9,2% mentre quelle stabili
siano scese del 5,2%. E non a caso, nel primo trimestre 2018
l’occupazione umbra cala di circa 5 mila unità facendo salire il tasso
di disoccupazione al 10,8%(+0,4% rispetto al primo trimestre 2017).
L’esigenza di tutele e di diritti per il mondo del lavoro è dimostrata
dal fatto che i cosiddetti “licenziamenti per giusta causa” sono
aumentati del 45,2%».
http://www.umbria24.it/economia/agenzia-regionale-lavoro-al-via-47-stabilizzazioni-ires-umbria-aumenta-quello-precario