Lettera inviata a Saitta per segnalare il problema del precariato nei CPi

   
Gent.mo Dott. Saitta,

Le scriviamo in merito alle sue dichiarazioni, riportate dall'Ansa del 22/05/2013, in cui descriveva in modo puntuale la situazione dei Centri per l'Impiego. In aggiunta  alle sue dichiarazioni vorremmo sottolineare che la situazione in cui versano questi servizi è più grave, poiché alla mancanza di investimenti si aggiunge la progressiva e costante diminuzione di personale qualificato ivi impiegato e la precarizzazione dello stesso, dato che nel settore sono presenti un gran numero di precari inquadrati nelle più varie forme contrattuali. Nella sola Provincia di Firenze i precari - il cui contratto scadrà a dicembre 2014 - e per i quali, al momento, non è prevista alcuna forma di prosecuzione,  ammontano alla metà del personale impiegato.
Visto che nelle ultime settimane, si è rinnovato, con maggior cognizione di causa, il dibattito sui Servizi per l'Impiego e sulle loro funzioni, questo non può prescindere dal numero dei lavoratori qualificati che vi lavorano e che consentono lo svolgimento del servizio.
Certi che terrà in considerazione questo nostro contributo, la ringraziamo per l'intervento chiaro e puntuale.

Operatori dei CpI della Provincia di Firenze 

PROVINCE, CENTRI IMPIEGO SONO PRESIDIO DA POTENZIARE

Dossier UPI per il Ministro del Lavoro Giovannini
"La riflessione che si è aperta in queste settimane sul ruolo dei Servizi per il lavoro e in particolare sul rafforzamento dei Centri per l'Impiego è molto importante, ma è altrettanto importante che le decisioni che verranno prese tengano conto di un assunto: ad oggi i Centri per l'impiego pubblici sono presidi di punta dello stato sociale". Lo afferma Antonio Saitta, presidente dell'Unione Province italiane (Upi), che annuncia: "La prossima settimana incontreremo il ministro del Lavoro Enrico Giovannini a cui consegneremo un dossier approfondito sullo stato degli oltre 550 centri per l'impiego gestiti dalle Province e sul loro ruolo nei territori". "Quando si descrivono i Centri per l'impiego quasi fossero agenzie di lavoro con le stesse funzioni di quelle private - chiarisce Saitta - ci si dimentica del valore aggiunto di questi uffici, che hanno compiti anche diversi: oltre all'intermediazione del lavoro, all'orientamento e alla formazione, che svolgono come le private, si occupano di assistere i disoccupati per l'erogazione dei sussidi; si occupano del collocamento dei cittadini con disabilità; svolgono tutti gli adempimenti necessari per le aziende e i lavoratori al momento dell'assunzione. Hanno un fine sociale, non d'impresa, e per questo - sottolinea il presidente Upi - devono essere considerati un presidio dello Stato che non va smantellato, ma anzi, potenziato, favorendo piuttosto la collaborazione sempre più necessaria con le agenzie private".
"La questione semmai - sottolinea il presidente dell'Upi - è che sulle politiche per l'impiego le risorse che lo Stato italiano assicura sono del tutto irrisorie se paragonate a quanto avviene negli altri paesi europei. In Italia in questi anni di crisi sono state destinate ai Centri per l'impiego risorse pari allo 0,02% del Pil nazionale, una cifra che è sei volte inferiore a quanto è stato fatto nello stesso periodo dalla Spagna, e dieci rispetto all'investimento realizzato in Germania". In Italia nei Centri per l'Impiego provinciali - viene ricordato - lavora un operatore ogni 500 disoccupati, mentre nel Regno Unito i job center pubblici prevedono un orientatore ogni 25 disoccupati. Gli operatori dei Cpi dipendenti dalle Province sono solo 6.600. "Sono cifre incomparabili - commenta il leader delle Province - e nonostante questo negli ultimi anni gli italiani che hanno trovato lavoro tramite i Cpi sono il 3.9%, mentre coloro che hanno trovato lavoro tramite le agenzie private sono il 2,4%. Inoltre - conclude - sempre negli ultimi anni, sono stati i Cpi a gestire la presa in carico e il reimpiego di ben 800.000 lavoratori coinvolti dalla crisi e titolari di ammortizzatori in deroga". (ANSA).
22/05/2013 18.33
Redazione di Met
http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=145416